
La foto del bacio nel mirino degli haters
Modena, 23 novembre 2024 – "Abbiamo più richieste da parte delle scuole per parlare ai ragazzi, soprattutto quando ci sono fatti di cronaca o eventi legati a discriminazione e bullismo. Il Corni professionale, ad esempio, lo scorso anno scolastico è finito spesso sulle pagine dei giornali per aggressioni ed atti di bullismo e ha chiesto ad Arcigay di erogare moduli sul bullismo agli studenti. Il personale docente almeno su Modena è sensibile ma la strada è ancora tanta da fare. Quello che è accaduto a Max Sanna, ‘colpito’ dall’odio online porta a fenomeni di isolamento sociale, perdita di autostima e sviluppo di omolesbotransfobia interiorizzata, ma anche perdita di fiducia in ambito familiare e nell’istituzione scolastica. Ci sono giovani che arrivano a rifiutare se stessi". E’ questo il commento della presidente Arcigay Modena Angelica Polmonari e della vice, Elisa Fraulini dopo i numerosi commenti d’odio e discriminazione nei confronti del 35enne modenese Max Sanna. Il ragazzo, infatti, ha postato la propria foto insieme al compagno sulla propria pagina Facebook ed è stato travolto da una pioggia d’odio. Alcuni ‘leoni da tastiera’ sono arrivati ad augurare loro la morte. "E’ un fenomeno pericoloso e in crescita – commentano Angelica ed Elisa – entriamo nelle scuole per fare sensibilizzazione ed educazione ma non è ancora sufficiente. In occasione del 17 maggio, ultima giornata internazionale contro l’omobitransfobia sono emersi dati allarmanti: la Rainbow Map, pubblicata 24 ore dopo il rapporto LGBTIQ Survey III dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, ha rilevato come oltre due terzi degli intervistati siano stati vittime di dichiarazioni di odio nonché un aumento significativo della violenza rispetto all’ultimo sondaggio del 2019. Secondo il sondaggio svolto dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (FRA) in 30 Paesi – spiegano – in Itala ancora oggi il 53% delle persone omosessuali ha paura a tenersi mano nella mano con il proprio partner nei luoghi pubblici, il 38% racconta di aver subito almeno un episodio di discriminazione, il 18% di aver subito tentativi di pratiche di ‘conversione’, cioè qualcuno che cercava di ‘curarlo’ dall’omosessualità".
Polmonari fa presente come i dati confermino l’aumento del numero di studenti LGBTQI+ che dichiarano di aver subito atti di bullismo, scherno o discriminazione a scuola. "Erano il 43% nel 2019, oggi sono il 68%. Ecco perché il 51% degli studenti e delle studentesse LGBTQI+ dichiara di avere paura e tiene nascosto il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere nelle aule scolastiche. Attenzione: il 67% di queste persone dichiara anche di non aver mai affrontato le tematiche inerenti l’orientamento sessuale o l’identità di genere nella propria scuola. A Modena è la seconda volta in cinque mesi che un caso di discriminazione finisce sulla cronaca. Mi ricollego al caso del modenese a cui era stato negato l’affitto dell’appartamento insieme al compagno – sottolinea Fraulini –. Quindi Modena ha questo triste primato".