Omicidio Alice Neri, Mohamed domani arriva a Modena: andrà in carcere

Il volo da Parigi per il 29enne sospettato dell’omicidio di Alice Neri è previsto in mattinata. Sarà interrogato al più presto

Modena, 3 gennaio 2023 – Dopo un’organizzazione certosina, che ha coinvolto i carabinieri di Modena oltre ai colleghi dell’Interpool e le autorità francesi, domani Mohamed Gaaloul farà ritorno in Italia. Il viaggio Parigi – Milano del tunisino 29enne indagato per il terribile delitto di Alice Neri è slittato ed è previsto quindi domani in mattinata.

Il giovane, una volta arrivato in Italia sarà direttamente trasferito in carcere, a Modena. Nei prossimi giorni, entro la settimana, Gaaloul sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia: in Francia, infatti, su consiglio del propri legali tra cui quello di fiducia, ovvero l’avvocato Roberto Ghini lo straniero si era avvalso della facoltà di non rispondere. Una volta incontrato il proprio legale, con tutta probabilità il 29enne accetterà di parlare davanti al Gip e ai pm titolari del fascicolo, al fine di raccontare la propria versione dei fatti.

Contraddizioni e misteri

Ad oggi quello che è certo è che il tunisino si è sempre dichiarato innocente, pur avendo ammesso di aver accettato un passaggio in auto, la notte in cui la giovane mamma è stata ammazzata, da una donna bionda. Contraddizioni e misteri nella vicenda del delitto di Concordia, però, ce ne sono ancora parecchi. Mohamed ha sempre negato di conoscere la vittima ma alcuni testimoni, la notte del 17 novembre, affermano di aver visto Alice attendere il tunisino all’esterno della sala slot per poi baciarlo dal finestrino e farlo salire in auto, alle 3.40.

"Si sono allontanati subito dopo in auto – raccontò il testimone – ma era chiaro che si conoscevano".

Un altro testimone sostiene che Mohamed si presentò il giorno successivo a casa di parenti con gli abiti intrisi di olio. Per accelerare le fiamme che hanno distrutto sia l’auto di Alice che il suo cadavere – a quanto pare – fu utilizzato dall’assassino proprio olio esausto, trovato sul posto ovvero in quel tratto di campagna tra due laghetti a Fossa di Concordia.

La posizione degli inquirenti

Sicuramente le dichiarazioni del 29enne sapranno fornire diverse risposte ai tanti quesiti ancora aperti: secondo la Procura nei suoi confronti vi sarebbero gravi indizi di colpevolezza. Il giovane era sicuramente al bar di Concordia la sera in cui la vittima era seduta al tavolo assieme al collega di lavoro. Mohamed, inoltre, affermò spontaneamente di aver accettato il passaggio in auto così come lasciò sul posto – nel cortile del locale – la propria bicicletta. Inoltre – secondo gli investigatori – è chiara la volontà di sfuggire alla cattura vista la partenza improvvisa da Concordia.

I Ris al lavoro

La salma della 32enne ancora non è stata liberata dall’autorità giudiziaria: i familiari non sanno quando sarà possibile dare l’ultimo saluto alla giovane mamma. Intanto i Ris sono al lavoro per tentare di estrapolare i dati da quel chip rinvenuto tra le lamiere bruciate dell’auto: chip che sarebbe appartenuto proprio al cellulare di Alice e che potrebbe fornire elementi fondamentali alle indagini circa gli spostamenti dell’auto e le chat della donna.