GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, il giorno più lungo . La sintesi tra gli otto è ancora lontanissima. Mezzetti si avvicina

Oggi summit decisivo tra gli aspiranti e i segretari Solomita e Venturelli. La candidatura di Maletti dopo che l’operazione su Ferrari è andata a vuoto .

Pd, il giorno più lungo . La sintesi tra gli otto è ancora lontanissima. Mezzetti si avvicina

Pd, il giorno più lungo . La sintesi tra gli otto è ancora lontanissima. Mezzetti si avvicina

’Si candida a sindaco, ma in realtà vuole un ruolo di assessora ai Servizi sociali’; ’dicendo no alle primarie sta sbarrando la strada a Bortolamasi in combutta con il sindaco dopo che l’operazione su Ludovica Ferrari non è riuscita’; ’la lista civica la fa in accordo con + Europa di Rotella e Azione’; ’ma nooooo, la lista civica è una pistola scarica, ma dove va fuori dal Pd?’.

Si rincorrono le interpretazioni sull’irruzione ufficiale di Francesca Maletti che ieri ha rotto gli indugi scendendo in campo e invocando un nome unitario, senza primarie. Tracciando una sintesi, le reazioni sotterranee convergono su alcuni punti chiave. Intanto l’incontro in programma oggi tra i candidati e i due segretari Solomita e Venturelli più che servire a trovare una soluzione potrebbe essere utile soprattutto a certificare l’impossibilità di una sintesi tra gli otto aspiranti. Secondo punto, il blitz di Maletti, informato il sindaco Muzzarelli ma non necessariamente in accordo con lui, sancirebbe la fine del tentativo di convergenza su Ferrari che è stato provato dopo Natale, ma che, almeno per il momento, è andato a vuoto (ne parleremo). Terzo, Maletti si candida a sindaco, ma soprattutto vuole posare il cappello sulla sedia, intende entrare cioè nella sala macchine che dovrà decidere chi sarà il ‘salvatore della patria’. Nel Pd si sente sopportata, non le piace "stare in paradiso a dispetto dei santi", nonostante sia arrivata tra i quattro più votati dei circoli nel partito si sono sempre considerati gli altri tre e non di lei, "un corpo estraneo" si è autodefinita. E adesso alza la voce e se il Pd la ignora, lei ha già pronta l’alternativa: una lista civica di appoggio al sindaco Pd o addirittura (meno probabile) in solitaria, alternativa quindi al candidato Pd.

L’operazione Maletti, secondo le indiscrezioni più ricorrenti, segue alla tentata operazione Ferrari. Il ticket con Giulio Guerzoni non è del tutto tramontato, e dopo Natale il sindaco Muzzarelli, Guerzoni e Francesca Maletti hanno provato a convergere su Ferrari, tentando di allargare la soluzione almeno ad alcuni degli altri candidati. Ori forse ci sarebbe stato pure, Bosi, molto malvolentieri, anche. Ma non di più. Il tentativo di sintesi unitaria dunque per ora è saltato: a quel punto Maletti avrebbe strappato per sbarrare la strada agli altri (Bortolamasi in particolare) e procedere chiedendo un candidato unitario esterno. Mossa gradita anche al sindaco? Chissà. Non è un caso comunque che l’uscita di Maletti sia avvenuta alla vigilia dell’incontro in programma oggi tra i candidati e i segretari. Valutiamo gli scenari possibili.

Primo quadro. Nessuna sintesi unitaria tra gli otto e nessuno degli otto ha un numero sufficiente di firme per ambire alle primarie. I segretari ne prendono atto. La decisione viene rimandata all’assemblea del 15.

Secondo quadro. Nessuna sintesi, ma i segretari sanno che alcuni dei candidati hanno raccolto virtualmente firme in assemblea e hanno i numeri sufficienti per contarsi. La sensazione è che se si parte con le firme, i più suffragati sarebbero Andrea Bortolamasi, Giulio Guerzoni e Diego Lenzini. I due che ne raccolgono il 35 per cento vanno alle primarie.

Terzo quadro. Gli otto non si mettono d’accordo, non hanno le firme, l’assemblea non ne può più, i circoli manifestano il proprio malumore. Prevale la necessità di scegliere un nome unico per non dilaniare ulteriormente il partito. Gli otto non ci stanno? Poco male, si sceglie un esterno. Massimo Mezzetti o Davide Baruffi, il primo da qualche giorno in vantaggio rispetto al secondo perché consentirebbe a entrambe le superpotenze, Muzzarelli e Bonaccini, di non uscire politicamente sconfitte. Già, ma chi lo sceglie il big? Se la decisione arriva da Roma o Bologna è di fatto un commissariamento. Se invece parte dal basso può essere inclusa, con un pizzico di fantasia, nel percorso del partito. Ma va comunque ratificata da un passaggio in Assemblea.