GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, Menozzi segretaria per due mesi: "Non sono un nome calato dall’alto. Malumori nella Bassa? Ascolto tutti"

Eletta ieri in Assemblea, sarà la traghettatrice fino a inizio autunno. "Passione e impegno, poi il nuovo leader. Io scelta perché unisco il partito. Scontro interno? Siamo una comunità democratica, con diverse sensibilità". .

Marika Menozzi è la nuova segretaria del Partito democratico È stata eletta ieri sera in Assemblea

Marika Menozzi è la nuova segretaria del Partito democratico È stata eletta ieri sera in Assemblea

Marika Menozzi è ufficialmente la segretaria provinciale del Partito Democratico. É stata eletta ieri sera in assemblea. Secondo l’accordo politico raggiunto tra le componenti Dem ricoprirà l’incarico fino a inizio dell’autunno, portando prima a termine la Festa.

Menozzi, con che spirito assume il ruolo di reggente del Partito Democratico?

"Con spirito di servizio, come è nello stile del nostro partito. Quando c’è bisogno – che sia per organizzare una Festa, raccogliere firme a un banchetto, scendere in piazza per una manifestazione – noi del Partito Democratico ci siamo, senza tirarci indietro. È un passaggio delicato, ma proprio per questo ciascuno di noi deve fare la propria parte. Io sono pronta a mettermi a disposizione per una causa che va ben oltre la mia persona".

Dicono che il ruolo di reggente non la entusiasmi, come hanno fatto a convincerla?

"Non c’è stata alcuna pressione. Ho pensato soprattutto alle volontarie e ai volontari che lavorano da mesi con passione, e alla nostra comunità politica che merita stabilità. In certi momenti, servono senso del dovere e disponibilità. So di poter contare su una squadra affiatata, dalla presidente dell’Assemblea Susan Baraccani al tesoriere Reggiani, dai segretari di circolo ai coordinatori territoriali, fino al segretario regionale Tosiani".

Il suo nome è emerso dopo lo stallo tra le parti: sintomo di debolezza del partito?

"Il nostro Partito si chiama ’Democratico’ non a caso: la democrazia è fatta di confronto, pluralità di idee, sensibilità diverse. È giusto esistano posizioni distinte, e ancora più giusto saperle ricomporre. Sono onorata del fatto che tutte le componenti del Pd modenese abbiano individuato nel mio profilo una figura capace di rappresentarle. È questo il compito che mi assumo: essere una garante, la segretaria di tutti, in un partito grande e articolato, come lo è la nostra comunità provinciale".

Il suo nome ha creato qualche malumore nella Bassa per via del caso Aimag, parlano di nome calato dall’alto.

"Dalla Bassa sono arrivati attestati di stima e fiducia, con un comunicato firmato da tutti i segretari dei circoli Pd. La Bassa è casa mia, il territorio in cui amministro, dove ho relazioni politiche e umane solide. È vero che dopo la vicenda Aimag ci sono sensibilità diverse, e sarà importante ascoltarle tutte con rispetto. Come presidente di direzione, è stato naturale indicarmi come figura di garanzia temporanea, un punto di equilibrio in un momento delicato. Non è un nome calato dall’alto, ma una scelta condivisa per tenere unito il partito e accompagnarlo nel confronto".

A questo punto le piacerebbe ricoprire l’intero mandato da segretaria?

"Non penso al futuro oltre la Festa provinciale. Sono sindaca da poco più di un anno, al primo mandato, in un territorio segnato dal sisma e da difficoltà legate alla ricostruzione e alla coesione sociale. Ho preso un impegno con i miei cittadini e voglio onorarlo fino in fondo, dedicando a loro le mie energie. Il ruolo di segretario richiede piena dedizione e presenza costante, oltre che pieno riconoscimento da parte dei territori e dei militanti. Metterò passione e impegno per il tempo necessario, fino a un nuovo avvicendamento o a un congresso".

La prima Festa al PalaPanini è un impegno notevole da gestire.

"Da mesi una squadra affiatata lavora per organizzare al meglio questa edizione, che ha un valore simbolico forte: 80 anni dalla prima Festa dell’Unità e dalla Liberazione. Il lavoro è collettivo: c’è un responsabile esperto e instancabile come Marcello Mandrioli, un gruppo di coordinamento con Chiara Ferrari, Giorgia Rabitti, il tesoriere Valter Reggiani, e con la regia politica affidata ad Alberto Bellelli. E ovviamente centinaia di volontarie e volontari".

Di cosa ha bisogno il partito sul territorio?

"Andare dove c’è una comunità (in piazza, nelle aziende, nei quartieri), raccogliere necessità, costruire soluzioni. Nel nostro contesto provinciale dobbiamo proseguire nella valorizzazione e nell’ascolto dei circoli locali, che sono il cuore vivo del partito. Deve consolidarsi il rapporto con i sindaci, che sono in prima linea ogni giorno nel rispondere ai problemi dei cittadini, nonostante un Governo di destra che attacca i bisogni primari delle persone e delle fasce più fragili. La sfida più grande è ridare speranza e senso di appartenenza, soprattutto ai giovani, che spesso nutrono forti ideali politici ma faticano a trovare un progetto collettivo di partito in cui riconoscersi e sentirsi realmente coinvolti".