
Pd, Venturelli resta segretaria: "Elezioni Regionali da gestire". Ma bisogna votare la deroga
Modena, 11 luglio 2024 – – Sarà forse l’assemblea cittadina del partito – una novantina di persone – a dire l’ultima parola sul futuro di Federica Venturelli: se è giusto cioè che rimanga segretaria pur essendo in giunta. Una possibilità esclusa dallo statuto del Partito democratico, ma soprattutto non gradita al sindaco Massimo Mezzetti che ha chiesto a lei e a Roberto Solomita (lui lo ha già fatto) di lasciare l’incarico.
Nella discussione dell’altra sera in segreteria cittadina è emersa una generale preoccupazione per l’intreccio tra il percorso amministrativo da avviare e l’imminenza di una campagna elettorale per le Regionali che si annuncia febbrile. La gran parte dei presenti ha sostenuto la necessità che Venturelli rimanga al suo posto alla segreteria per evitare scossoni al timone in questo momento delicato e per rafforzare il partito all’interno di una giunta guidata da un sindaco non iscritto ai Dem. "Ad agosto c’è la Festa dell’unità – è in sintesi il ragionamento – poi si entra nel vivo della campagna elettorale. Davvero si ritiene opportuno cambiare la guida in piena corsa? Il futuro segretario provinciale Vaccari per esempio sarà ora costretto a occuparsi degli acquisti della Festa dell’Unità dopo le dimissioni di Solomita. Davvero quattro mesi in più di Federica alla segreteria possono essere un problema?". L’orientamento in tal senso è ipotizzare un voto in assemblea per la necessaria deroga allo statuto.
Tra i pochissimi ‘dissidenti’ invece l’argomento prevalente è l’inopportunità del doppio ruolo: "Cosa succede se il gruppo espressione del partito guidato da Venturelli presenta un’interrogazione a cui deve rispondere la stessa assessora Venturelli?". In più, è proprio necessario cominciare il rapporto con Mezzetti infilandogli di fatto le dita negli occhi? La soluzione salomonica possibile è che Venturelli resti alla segreteria, ma le si affianchino altre persone per una gestione più collegiale. Al comando salirebbe anche una figura terza in grado di garantire le varie anime del partito almeno in questa fase. Ma è una proposta per ora minoritaria.
Nel frattempo, fuori dalle sedi ufficiali, le ragioni recondite per cui Venturelli resta segretaria costituiscono ormai un nuovo genere letterario. Ci sono il tormento interiore ("lei tutto sommato desidererebbe dimettersi, lo farebbe anche domani mattina, ma chi le sta intorno la vuole lì per guidare la macchina elettorale"), l’ambizione personale ("in giunta non ha avuto quello che voleva, preferisce restare segretaria per mantenere peso politico e visibilità"), il complottismo ("è la ’dottrina Muzzarelli’: maggioranza solida in Consiglio e partito forte in giunta per controllare la variegata alleanza e soprattutto il sindaco ‘straniero’"), l’intrigo: "È evidente l’asse tra gruppo e partito per saldare gli ex Ds con il mondo cattolico che non si riconosce in Maletti. L’obiettivo? Favorire alle Regionali il tandem Muzzarelli-Maria Costi, a discapito di Ludovica Carla Ferrari". Poi c’è sempre quello che la sa lunga e invita a non ridurre il discorso a Venturelli sì-Venturelli no: "Guardate che ora rispetto al passato la gestione del partito è molto più collegiale: oltre ai componenti della segreteria ci sono anche i presidenti di circolo...".