GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, verso la fumata bianca. Le primarie si allontanano. Pronti a puntare su Mezzetti

Summit fra segreteria e presidenti dei circoli. Il partito converge sull’ex assessore regionale. Manca solo il faccia a faccia con il sindaco. I cattolici a Palazzo Europa: "Pensiamo ai temi" .

Pd, verso la fumata bianca. Le primarie si allontanano. Pronti a puntare su Mezzetti

Pd, verso la fumata bianca. Le primarie si allontanano. Pronti a puntare su Mezzetti

Man mano che passano le ore il Partito democratico sembra allinearsi sul nome terzo come candidato sindaco, vale a dire Massimo Mezzetti. Si registra ancora qualche tentativo di convergenza fra gli otti aspiranti, ma senza esiti. Mentre andiamo in stampa è in corso l’incontro tra le segreterie cittadina e provinciale (guidate da Federica Venturelli e Roberto Solomita) e i circoli. Da quanto è possibile apprendere, e salvo eventuali colpi di scena, l’orientamento a maggioranza è di proporre in assemblea la settimana prossima il nome unitario. Venturelli ha introdotto la seduta prefigurando un punto di caduta di questo genere. Un traguardo a cui starebbero lavorando in queste ore buona parte dei vertici del partito, a partire da Elly Schlein, in apprensione per il caso Modena, passando per Stefano Bonaccini, Stefano Vaccari, Solomita, Antonio Carpentieri, Luigi Tosiani, fino alle stesse Francesca Maletti e Simona Arletti che avrebbe avvicinato molto alcuni circoli sul nome dell’ex assessore regionale.

Eh sì perchè Mezzetti è ovviamente il convitato di pietra del summit, il suo nome è stato evocato spesso ieri in via Rainusso, nella sede della federazione Dem, ma nei verbali ufficiali per ora non comparirà. Semplicemente segreteria e circoli avrebbero preso atto che si è esaurita la verifica sulla possibilità di procedere a una sfida a tre candidati a colpi di firme (Andrea Bortolamasi, Diego Lenzini e Giulio Guerzoni) oppure a una sintesi unitaria tra gli otto aspiranti da proporre poi agli alleati in primarie di coalizione.

La formula, al termine del vertice a tarda serata, dovrebbe grossomodo spiegare che si conferirà un ’mandato esplorativo’ alla segreteria per individuare una figura terza da proporre in assemblea degli iscritti, chiamata a esprimere il nome. È chiaro che tutti sanno di chi si sta parlando, ma è ancora prematuro esplicitarlo: la democrazia ha i suoi riti e le procedure in politica spesso sono sostanza.

Anche perché nel frattempo si è in attesa del faccia con Massimo Mezzetti e Gian Carlo Muzzarelli che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Il sindaco starebbe aspettando l’esito della segreteria di ieri per muovere il passo ufficiale.

Sul fronte circoli ci sono effettivamente delle divisioni. C’è chi è orientato sul nome unitario e chi invece spinge per provare ancora la disputa delle firme e quindi le primarie, così come da indicazione del percorso votato in assemblea. L’esito senza gazebo viene percepito da alcuni come il fallimento del percorso indicato. Tanto che si preme perchè sia almeno l’assemblea della prossima settimana e non solo la segreteria a dire l’ultima parola su cosa fare delle firme raccolte. È stato peraltro fatto notare che la strada votata dagli iscritti non escludeva comunque un esito unitario qualora non si fosse arrivati alla sintesi. E tuttavia c’è ancora chi auspica che se proprio sulla convergenza su un ’nome unico’ (si badi, non unitario) si deve andare a parare, che sia non necessariamente esterno, "ma anche interno agli otto candidati".

Contatti poi nella giornata di ieri tra le segreterie e i candidati più determinati, tra cui Diego Lenzini, che si starebbe ora orientando sul passo di lato: la linea è che chi ha ricevuto maggiore sostegno da parte dei circoli sarà considerato una risorsa da valorizzare, in qualche modo.

Cattolici in fermento intanto a Palazzo Europa dove ieri si sono visti alcuni partecipanti al gruppo ’Costruttori di futuro’. C’erano tra gli altri Fabio Braglia, Ennio Cottafavi, Giorgio Razzoli, Gianluca Fanti, Emilio Sabattini, Maria Costi, Ludovica Ferrari, Gaetano De Vinco, Tino Vaccari, Paolo Negro, Gian Domenico Tomei. Si respirava malcontento per la condotta farraginosa del partito in queste settimane, ma soprattutto si è sentito il bisogno "di tornare ai temi più che parlare di persone": una serata che culminerà nella stesura di un documento da proporre alla città.