
Venti, forse 30 anni di maltrattamenti. E’ quanto aveva denunciato di aver subito una donna prossima alla pensione da...
Venti, forse 30 anni di maltrattamenti. E’ quanto aveva denunciato di aver subito una donna prossima alla pensione da parte del marito. Ieri l’uomo, un 60enne di Finale Emilia è stato rinviato a giudizio per i reati di maltrattamenti e lesioni. Il processo nei confronti dell’imputato inizierà il prossimo due luglio. Le presunte sevizie subite dalla donna erano venute a galla due anni fa, a dicembre, quando i militari erano intervenuti per un codice rosso. La vittima, infatti, era stata massacrata di botte dall’imputato tanto da finire in ospedale con il naso fratturato e lesioni per una prognosi di venti giorni. In quella circostanza la 60enne, una volta soccorsa e trasportata in ospedale era scoppiata in lacrime, svelando una lunghissima storia di maltrattamenti familiari.
La vittima, infatti, aveva spiegato di non aver subito ‘soltanto’ aggressioni fisiche, ripetute nel tempo ma di essere stata sottoposta sin dall’inizio della relazione, ovvero 30 anni fa a privazioni di ogni genere. L’imputato, infatti, durante gli anni di convivenza le avrebbe impedito di uscire di casa e di instaurare rapporti di amicizia o conoscenza con qualsivoglia persona. In sostanza, secondo la denuncia presentata con coraggio dalla vittima, il compagno l’aveva praticamente segregata in casa. A fronte dell’ennesima aggressione la vittima aveva deciso di ‘parlare’ , di chiedere aiuto affinchè finisse quell’incubo in cui viveva da tanto, troppo tempo. L’imputato, all’esito degli accertamenti era stato raggiunto da ordinanza di custodia cautelare in carcere. Ieri il 60enne è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti e lesioni aggravate: ora affronterà il processo. La vittima, dopo presunti e pesantissimi maltrattamenti ‘oggi’ è riuscita a liberarsi dalla violenza e si è costituita parte civile nel procedimento.
Valentina Reggiani