VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Modena, la denuncia. "Un piccione decapitato e due furti, sono sotto tiro"

Il barista di Corso Canalchiaro: "Spero sia una bravata"

Il barista di Corso Canalchiaro

Modena, 5 settembre 2018 - Un avvertimento? Una minaccia o un semplice ma vile scherzo di qualche ragazzino? Impossibile dirlo ma quel che è certo è che un esercente del centro storico si è trovato dinanzi al proprio locale un piccione sgozzato e sviscerato, disteso accanto alla porta di ingresso. Non solo, nella stessa settimana, quella successiva al Ferragosto, il titolare del Benny’s Bar di Corso Canalchiaro, Domenico Riccardo ha dovuto fare i conti con due differenti colpi. «Non è certo piacevole trovarsi un volatile sgozzato davanti al proprio locale – spiega Domenico – anche perchè, tra l’altro, sono stati una decina di clienti a segnalarmelo. Se sia trattato di un’effettiva minaccia non posso saperlo; anche perchè non credo che qualcuno possa avercela con me. Voglio credere quindi che si sia trattata di una bravata ma la mia socia si è comunque spaventata e ho ritenuto doveroso sporgere denuncia in questura».

A lasciare perplesso il commerciante anche il fatto che, negli stessi giorni, il suo locale da poco rinnovato sia stato preso di mira ben due volte da ignoti malviventi che gli hanno svuotato la cassa. «Una coincidenza? Può essere ... ma tutto si è concentrato nella terza settimana di agosto, dopo il 15: nel giro di sette giorni ho trovato il piccione disteso a terra senza testa e sventrato, poi mi hanno ripulito il locale.

C’è anche da dire che sono rimasto chiuso qualche ora per permettere ai dipendenti di andare in ferie». Il titolare spiega come nel corso del primo colpo i ladri siano entrati dalla finestra devastando quasi il locale e portandosi via il più possibile. «Mi hanno sventrato letteralmente il bar dopo essere entrati dalla finestra e i danni non sono stati leggeri. Abbiamo sistemato, dicendoci che, comunque, di questi tempi può capitare a tutti. Anche perchè pur essendo il centro più vivo, non si riesce mai a stare tranquilli. Ma, neppure una settimana dopo, ci hanno derubato per la seconda volta. In questo caso io non ero presente e c’era l’altro ragazzo.

Un uomo di circa 60 anni – racconta ancora – gli ha chiesto di poter utilizzare il bagno. La risposta è stata affermativa; dopo di che il mio collega ha continuato a servire altri clienti ma, quando si è accorto che quell’uomo non usciva dalla stanza, si è preoccupato. In quel momento si è reso conto che nel bagno non c’era nessuno ma che la cassa era stata interamente svuotata. Insomma, un altro danno non da poco. Eravamo i ‘miracolati’ di Corso Canalchiaro: graziati insomma dai ladri; ci sentivamo quasi esclusivi. Alla fine anche noi siamo finiti nel mirino. Ovviamente non posso collegare il primo colpo con il 60enne che mi ha derubato la seconda volta. Poi, però, mi sono trovato pure il piccione morto e tagliuzzato davanti alla porta. E’ lecito porsi qualche domanda...».

Come detto il negoziante ha sporto denuncia in questura sia per quanto riguarda i furti subiti che per quella presunta minaccia. Un episodio che - come ha sottolineato Domenico Riccardo - non intende sollevare allarmismi ma comunque porre l’attenzione su quanto sia difficile, oggi, fare il commerciante, ‘districandosi’ tra furti, minacce di tanto in tanto, clienti a volte intransigenti e l’infinita burocrazia alla quale ci si trova a dover far fronte. «Noi rispettiamo la legge e la normativa vigente, che comunque non ha sempre ‘maglie larghe’ – spiega – e sarebbe bello potersi sentir tranquilli in casa propria e nel proprio luogo di lavoro».