ROBERTO GRIMALDI
Cronaca

"Piene, Modena può andare sott’acqua"

Barcaiuolo (FdI): "Lo dicono le simulazioni di Aipo. Propongo una ripulitura continua dei nostri fiumi per evitare il pericolo"

di Roberto Grimaldi

"Non c’è più tempo da perdere. Secchia e Panaro vanno messi in sicurezza, o alla prossima piena eccezionale si profila un rischio a cui nessuno pensa mai, ma è concreto: anche la città di Modena potrebbe andare sott’acqua, con le conseguenze negative che potete immaginare".

E’ il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Baracaiuolo a dare l’allarme. Ieri, insieme a Ferdinando Pulitanò, presidente provinciale di Fratelli d’Italia Modena e al consigliere provinciale di FdI Stefano Venturini, ha illustrato la proposta di legge che ha inoltrato in Regione.

"Propongo semplicemente una pulizia costante dell’alveo dei nostri fiumi – dice Barcaiuolo – perché l’attuale situazione del nodo idraulico modenese è pericolosa. Il perché è molto semplice: finché i corsi d’acqua sono in montagna, con un livello alto di pendenza e l’acqua che scorre velocemente, non ci sono problemi. Ma quando il fiume arriva a valle, ecco che si presente il problema dell’accumulo di detriti. L’ammasso di pietre, fango e rami, restringe la sezione del corso d’acqua ed è così più facile il fenomeno della piena e dell’eventuale tracimazione. In più – aggiunge il consigliere di Fratelli d’ Italia – occorre allargare le casse d’espansione, che allo stato attuale sono insufficienti. Capisco che dal punto di vista mediatico sia più efficace alzare gli argini, cosa che ultimamente in qualche caso si sta facendo. Ma non è quella la soluzione. Serve un’opera di ripulitura costante. E non mi si parli di problema di costi: le risorse ci sono e in ogni caso sono di gran lunga inferiori a quelle che servirebbero in caso di piena e alluvione".

Barcaiuolo respinge al mittente una considerazione molto comune: la colpa è dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi che una volta non si verificavano: "E’ falso – dice l’esponende di FdI – le attuali piene sono le stesse di cinquant’anni fa. Gli addetti ai lavori lo sanno bene, tanto che Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po – ha predisposto delle cartine che mostrano le simulazioni di allagamenti in caso di piena eccezionale: anche la città di Modena sarebbe invasa dalle acque. E attenzione, quando si parla di piena eccezionale ci si riferisce a un fenomeno che ha tempi di ritorno relativamente brevi: le alluvioni catastrofiche si ripresentano ogni 30-40 anni, quindi occorre essere previdenti e ragionare semplicamente come il buon padre di famiglia: non possiamo accontentarci di essere attrezzati per le piene normali, dobbiamo essere pronti ad affrontare anche gli eventi eccezionali, che purtroppo accadono. E non lo dico io, lo dicono gli esperti che hanno consegnato alla Regione delle mappe molto chiare".

Da scartare, secondo il consigliere Venturini, operazioni di rimboschimento: "Qualcuno parla dell’argine del fiume definendolo un paesaggio da proteggere. No, il fiume non è un ambiente naturale ma un manufatto idraulico. E come tale necessita di manutenzione continua".