Positiva al Covid a Modena: "Ho parlato con l’Asl dopo 13 giorni"

Lorena Lorici, insegnante di pilates: "Ho fatto il tracciamento da sola. Non ho mai avuto sintomi"

Lorena Lorici, titolare di uno Studio Pilates

Lorena Lorici, titolare di uno Studio Pilates

Modena, 21 novembre 2020 - Sono giorni difficili per Lorena Lorici, titolare di uno Studio Pilates. "Avendo avuto contatti con positivi ho fatto il tampone il 22 ottobre, pagando 120 euro in un laboratorio privato perché altrimenti avrei dovuto aspettare molti giorni. L’esito è stato positivo, per cui mi sono messa in quarantena". Il giorno dopo l’Ufficio igiene dell’Ausl avrebbe dovuto contattarla "perché dovevo segnalare il mio stato sull’App di Immuni che ho scaricato sullo smartphone". Lorena ha provato a chiamare l’azienda sanitaria di continuo, "giorni e ore attaccata al telefonino, ma non c’è stato verso: mi rispondeva sempre un call center automatico".

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Di fatto la signora Lorena ha fatto il tracciamento da sola, "mi sono messa a contattare tutte le persone che avevo incontrato nei giorni precedenti". Fino a quando la fatidica chiamata "è arrivata, il tredicesimo giorno, e solo allora ho potuto segnalare la mia positività mentre, l’appuntamento per il secondo tampone non è ancora pervenuto. Sono cambiate le formalità, normalmente si dovrebbe fare un tampone dopo dieci giorni di isolamento e tre giorni in assenza di sintomi, ma le richieste sono talmente tante che l’Ausl, qui in provincia di Modena almeno, non riesce a gestirle". Finalmente dopo vari tentativi e scambi di mail con l’Ufficio igiene è giunta una notifica da parte dell’Ausl: "C’era scritto che siccome erano trascorsi 21 giorni dal primo tampone e non presentando sintomi da sette giorni (in effetti sto benissimo) potevo uscire senza problemi. Ora si è scoperto che dopo 21 giorni non si è più contagiosi, per cui quando mi chiedono se ho fatto il tampone sono sincera e rispondo di no: a quel punto gli atteggiamenti verso di me cambiano, la gente mi guarda come se fossi pericolosa. E pensare che io, avendo già avuto il covid probabilmente sono più sana, dotata di anticorpi, rispetto a chi invece non sa se lo ha e potenzialmente va in giro a infettare". Ora Lorena vive in questa perenne indecisione: "Io sono una partita Iva e ho bisogno di lavorare, ma mi dà veramente fastidio pensare di dover fare un altro tampone a pagamento da un privato spendendo altri soldi, considerando le tasse che già paghiamo". La sensazione, prosegue Lorena, "è che si sia completamente perso il controllo del tracciamento".  

E un caso simile arriva da Guiglia. "Ho eseguito il tampone al drive-through di Vignola il 29 ottobre e ho ricevuto la comunicazione formale di isolamento domiciliare obbligatorio il 10 novembre". Lo racconta una cittadina, che aggiunge: "I sintomi sono tutti scomparsi già da giorni. Mi sono autoreclusa dal 28 ottobre ma poi nessun’altra informazione, né contatto per appuntamento per il secondo tampone, Al numero 0593963663 non si è mai trovato nessuno. Questa falla nel tracciamento lascia alla responsabilità individuale il compito di isolarsi e comunicare la propria positività ai contatti a rischio, senza alcun intervento effettivo da parte delle istituzioni. Tutto ciò ha delle conseguenze gravissime sul sistema sanitario, sulla diffusione della pandemia e sulla salute dei cittadini".