Prestigioso finale di stagione. La filarmonica di Stoccarda celebra al Comunale i suoi 100 anni

Domani la serie di concerti al Pavarotti Freni si chiuderà con l’esibizione dell’orchestra fondata nel 1924. Ospite speciale sarà la pianista Nareh Arghamanyan. Eseguiranno brani di Mozart e Bruckner.

Prestigioso finale di stagione. La filarmonica di Stoccarda celebra al Comunale i suoi 100 anni

Prestigioso finale di stagione. La filarmonica di Stoccarda celebra al Comunale i suoi 100 anni

Così come lo scorso ottobre si era aperta con l’Orchestra Filarmonica di Dresda, la stagione concertistica del teatro Comunale Pavarotti Freni si concluderà domani sera (giovedì 18) alle 20.30 con un’altra prestigiosa orchestra tedesca, la Stuttgart Philharmonic Orchestra. Sarà diretta da Jan Willem de Vriend, con un’ospite speciale, la pianista Nareh Arghamanyan, solista nel "Concerto n. 9 K271" di Mozart: il programma prevede anche la Terza Sinfonia di Anton Bruckner, detta la ‘Wagner Symphonie’.

Proprio quest’anno l’orchestra sinfonica di Stoccarda, capitale del Baden-Württemberg, sta celebrando il suo importante giubileo, 100 anni. Venne infatti fondata nel 1924 e debuttò ufficialmente il 7 settembre con il concerto diretto da Gregor von Akimoff, ex violinista della Hofkapelle dell’Opera di Stoccarda. In questo anno di festa, dunque, anche il tour internazionale dell’orchestra acquista un significato ancor più speciale. Al Comunale la ascolteremo condotta dal maestro Jan Willem de Vriend, direttore ospite principale, che fino al 2021 ha ricoperto analoga carica per l’Orchestra sinfonica di Barcellona Catalogna. La pianista Nareh Arghamanyan, ormai di casa al Musikverein di Vienna come al Lincoln Center di New York, è ospite di numerosi festival in tutto il mondo, apparendo regolarmente nelle maggiori sale di concerto.

Il Concerto n. 9 di Mozart risale al gennaio 1777: ormai da qualche anno Amadeus era tornato a Salisburgo, dopo aver girato l’Europa come ‘enfant prodige’, e aveva trovato impiego come konzertmeister per il principe arcivescovo. Questa sua composizione è considerata un’opera cardine, anche per il grande virtuosismo che richiede. Il Concerto è stato spesso definito ‘Jeunehomme’, quasi come riferimento alla pianista che lo avrebbe ispirato: studi recenti hanno confermato che si trattava di Victoire Jenamy, figlia di Jean George Noverre, fra i padri del balletto classico e amico di Mozart. Più travagliata la nascita della Sinfonia n. 3 di Bruckner, composta negli anni ‘70 dell’Ottocento: le versioni in circolazione sono diverse, perché negli anni vi hanno messo la mani in tanti. Bruckner la dedicò a Wagner, "ineguagliabile, celebre in tutto il mondo e sublime maestro", ma questo – come ricorda Oreste Bossini nelle note al programma del concerto – "costò al compositore l’ostilità del potente partito di Brahms". Peraltro – aggiunge il musicologo – la sinfonia "ha poco da spartire con la musica di Wagner. Non è l’architettura formale a rendere originale la voce di Bruckner, bensì la risposta alle tensioni del materiale di partenza".