
I giovani non si sentono sicuri quando rientrano a casa in orari serali. La sensazioni di insicurezza peggiora la loro qualità della vita
Una provincia non semplicissima da vivere per giovani e anziani, va un po’ meglio per i bambini. E sui ragazzi pesa molto la sensazione di insicurezza di cui tanto si è dibattuto in questi ultimi mesi. E’ questa, in sintesi, la situazione della qualità della vita, suddivisa per fasce d’età, eleborata dal quotidiano Il Sole 24 Ore, che ha presentato l’indagine al festival dell’Economia.
L’analisi della qualità della vita per fasce d’età del quotidiano di Confindustria, aiuta a fare il punto sulle fragilità di un Paese in piena crisi demografica, dove sempre più spesso si invoca la necessità di un patto generazionale che - anche attraverso i fondi del Pnrr - raccolga investimenti per lo sviluppo e il futuro dell’Italia. Le tre graduatorie verranno incluse, a fine anno, nella 36esima edizione della Qualità della vita vista più in generale.
Partendo dalla classifica dedicata agli anziani (indicati come persone di età superiore ai 65 anni), la provincia di Modena si classifica al 32° posto. Considerando che le province sono 107, è comunque un discreto risultato, anche se restano davanti Reggio Emilia (31^), Forlì Cesena (30^) e Bologna (27^) tanto per restare vicino a casa nostra. Per valutare il benessere dell’anziano sono stati presi in esame diversi indicatori, tra cui la speranza di vita, i posti letto nelle residenze, il numero di geriatri e l’importo delle pensioni. Per i punti deboli è presto detto: la provincia di Modena è indietro nella mini classifica dedicata al numero di infermieri non pediatrici (77 ogni 100mila abitanti). Qui siamo all’87° posto. Poco performante anche la posizione nella gradutoria basata sul consumo di farmaci per depressione (66°) e per obesità (85°). Insomma, l’eccessivo benessere e la dieta emiliana possono creare problemi metabolici, più difficile individuare le cause della depressione. Tra queste potrebbe però esserci la solitudine, un dato confermato dai numeri: nella classifiche delle persone anziane sole siamo al 50° posto. Va meglio l’economia, un dato che da sempre ci vede primeggiare soprattutto quando si parla di reddito medio procapite. Nella graduatoria degli importi medi delle pensioni, Modena occupa un buon 17° posto con un assegno medio da 1.522,7 euro mensili.
Va un po’ peggio per i giovani. Per questa fascia d’età, la qualità della vità nella provincia modenese si trova al 48° posto. Salta subito all’occhio la voce che vede più penalizzata la nostra provincia: la percezione di insicurezza, dove ci troviamo al 102° posto sulle 107 province italiane. In pratica, è stato chiesto ai maggiori di 14 anni se si sentono sicuri nel camminare al buio da soli nella zona in cui abitano (le risposte potevano essere poco, per niente, non escono). Un dato che viene confermato dalla cronaca nera che quasi ogni giorno dobbiamo registrare, riportando spesso aggressioni proprio ai danni di chi appartiene alla fascia giovanile. Un peccato, perché in altri ambiti la provincia modenese ha buone performance per i ragazzi, soprattutto in ambito economico: 28° posto nell’occupazione giovanile, addirittura nono posto nella classifica del maggior numero di contratti a tempo determinato trasformati in assunzione. Non benissimo il settore spettacoli, locali e organizzatori, inteso come numero ogni mille giovani under 35. Qui Modena è settantesima.