
La grande artista Raffaella Carrà aveva origini modenesi
Castelfranco Emilia (Modena), 6 luglio 2021 - Raffaella Carrà, un nome d’arte che ha sempre nascosto quello vero, Raffaella Maria Roberta Pelloni. Già, Pelloni, un cognome molto conosciuto a Cavazzona di Castelfranco Emilia, dove la regina della tv, scomparsa ieri all‘età di 78 anni, ha abitato alcuni anni con la sua famiglia. Il Carlino - la stessa firma di oggi - raccontò la storia modenese di Raffaella Carrà nell’aprile 1985. Il suo atto di battesimo è nell’archivio parrocchiale di Piumazzo: "Nell’anno del Signore 1943, il giorno 24 del mese di giugno, in Piumazzo, è stata battezzata da Don Ulisse Turilli, la fanciulla figlia di Pelloni Raffaele e della Dell’Utro Angela, nata il 18 giugno 1943, ore 16, nella casa Villa Bellombra di Bologna, dimorante in Piumazzo (parrocchia dalla quale in passato dipendeva la borgata Cavazzona, ndr ) via Emilia a cui furono imposti i nomi di Raffaella, Roberta, Maria. Fu madrina Pelloni Iolanda figlia di Gualtieri, dimorante in Piumazzo".
Da Bologna al cuore di tutti. La storia dell'irripetibile Raffaella Nazionale "Raffaella Carrà è modenese, è di Cavazzona – dicevano le testimonianze raccolte negli anni Ottanta-. È nata a Bologna solo perché la sua famiglia ritenne di farla nascere in clinica. Ha abitato in quella casa lì, vicino ai magazzini del caseificio di Pelloni, fino all’età di tre o quattro anni. Poi, la sua famiglia si trasferì in Romagna, nel paese della madre. Da allora, non si è più fatta vedere da queste parti. Suo padre Raffaele, invece, ogni tanto viene a trovare il fratello Nino, lo zio di Raffaella. Ci dispiace che si dica che Raffaella Carrà è bolognese o romagnola". Anche a Piumazzo erano dispiaciuti un poco risentiti. "Una volta – raccontarono – allestimmo un carro tutto all’insegna della soubrette che invitammo per iscritto a presenziale alla manifestazione in gran parte in suo onore. Non ci rispose".
Raffaella Carrà, il ricordo degli artisti. Vasco Rossi: "La più bella e brava di sempre" «Mia nipote Raffaella – disse il compianto Ferdinando Pelloni detto Nino, zio della Carrà, un commerciante di formaggio e di prosciutti di Cavazzona – è stata allattata in questa casa. Aveva quattro anni circa quando la sua famiglia, che abitava con la mia, si trasferì a Bellaria. Da allora, Raffaella non è più ritornata a Cavazzona". Raccontò che alcuni anni prima alcune persone di Cavazzona, "fra queste anche mio figlio Athos (il cugino, pare l’unico parente rimasto, ndr ) – specificò -, cercarono di avvicinarla al termine di uno show alla ‘Bussola Domani’ di Viareggio, ma non riuscirono a parlarle. Rivedo una bella bambina, vivace e di modi fini. Ricordo che quando la radio trasmetteva musica, la bimba si metteva a cantare e ballare per casa. Confesso che già allora si muoveva con molta grazia. Vede quel bambino biondo (ci mostrò la foto del nipote Alessio di due anni), assomiglia moltissimo a Raffaella quando aveva quell’età". Zio Ferdinando guardava le trasmissioni televisive di Raffaella: "É molto brava e non sono il solo a dirlo: il successo lo conferma".