
E' intervenuta la polizia
Modena, 12 febbraio 2025 – Erano del mestiere: sapevano bene a chi appoggiarsi; ovvero al basista del posto e a come studiare i movimenti della vittima per poi dileguarsi il più velocemente possibile. Una volta ‘goduto’ l’ingente bottino hanno probabilmente pensato di averla fatta franca ma gli agenti della squadra mobile hanno continuato ad investigare, arrestandoli a quattro anni dai fatti. All’alba di ieri infatti la polizia di Stato ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip e su richiesta della procura nei confronti di tre italiani di 31 e 30 anni accusati di rapina pluriaggravata in concorso ai danno di una guardia particolare giurata appartenente ad un istituto di vigilanza.
I fatti sono risalenti nel tempo: parliamo infatti della sera del 9 dicembre 2020 quando la banda di rapinatori aggredì e disarmò il vigilantes per poi fuggire con quasi 65mila euro. A quanto pare, infatti, i tre – di cui uno del territorio’ – avevano a lungo studiato i movimenti della vittima per poi raggiungerla nel piazzale della ditta di spedizioni Gls di Modena. Qui i balordi, con il volto travisato e armati di una pistola avevano quindi minacciato con l’arma e aggredito la guardia particolare giurata dopo che la stessa aveva prelevato l’incasso, pari a 64.482,10 euro in contanti e 2.815,11 euro in assegni bancari, che avrebbe dovuto trasportare e depositare presso la sede dell’istituto di vigilanza.
La rapina era stata particolarmente violenta: gli indagati avevano immobilizzato la vittima, dopo di che, utilizzando un panno imbevuto di sostanza narcotizzante, gli avevano sottratto anche la pistola d’ordinanza che era stata poi recuperata nei giorni successivi in un giardino poco distante, dove era stata nascosta. Subito erano scattate le indagini della squadra mobile che grazie alle intercettazioni, analisi delle chat abbinate allo studio dei tabulati di traffico telefonico e telematico, registrazioni degli impianti di videosorveglianza e dei dispositivi satellitari, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
Infatti i poliziotti sono riusciti a ricostruire nel dettaglio non solo la fase dinamica della rapina, la fuga e la spartizione del denaro sottratto, ma anche il periodo precedente al compimento del colpo, nel corso del quale i tre indagati avevano effettuato sopralluoghi presso la sede della ditta di trasporti, recuperato armi ed individuato un appartamento dove nascondersi subito dopo il compimento della rapina. Ieri due banditi sono stati rintracciati e arrestati all’interno delle loro abitazioni in città mentre il terzo è stato individuato e ammanettato a Nola. Per tutti si sono aperte le porte del carcere.