
Uno attendeva in sella alla moto. L’altro, col volto travisato da un casco, entrava in farmacia e, coltello alla mano minacciava dipendenti e titolari per poi fuggire con l’incasso. Dopo delicate indagini gli agenti della squadra mobile sono riusciti ad assicurare alla giustizia due rapinatori seriali: una coppia di cugini ferraresi di cinquant’anni ritenuti responsabili in concorso delle rapine aggravate commesse il 3 ottobre e il 10 novembre scorsi ai danni di due farmacie modenesi. Ieri mattina nei confronti dei due è scattata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip Andrea Scarpa. Uno dei due banditi, tra l’altro, è un volto noto in città poiché prima di trasferirsi nel ferrarese viveva sotto la Ghirladina ed era già stato arrestato dagli agenti della mobile. Daniele Zangirolami, infatti, era finito in manette al pari di un altro complice nel 2004 dopo aver, secondo l’accusa, messo a segno diversi colpi tra la fine di gennaio e la fine di febbraio dello stesso anno: in cinque giorni aveva rapinato infatti armato di cutter tre farmacie tra Nonantola e Castelnuovo, un negozio di abbigliamento a Modena e una tabaccheria a Vignola.
Ebbene per l’uomo e per il cugino questa volta si sono riaperte le porte del Sant’Anna.
Il primo colpo contestato ai due risale appunto al tre ottobre, quando un bandito travisato con un casco integrale entrò nella Farmacia Altea di via Zamenhof e sotto la minaccia di un cutter con manico giallo e lama estratta obbligò la farmacista a consegnargli 870 euro, per poi balzare in sella alla moto scura dove lo attendeva il cugino.
A distanza di circa un mese, precisamente il 10 novembre ecco il secondo colpo – sempre intorno all’orario di chiusura dell’attività – ai danni della farmacia comunale di via Morane. Stesso modus operandi. In quell’occasione i balordi erano fuggiti con un bottino di 350 euro ma la rapina era stata più violenta: Zangirolami era infatti saltato dietro il bancone e, minacciando la farmacista, aveva afferrato le banconote. Subito sono scattate le indagini dei poliziotti, coordinate dal sostituto procuratore Lucia De Santis che, grazie alle immagini di videosorveglianza ma soprattutto alla ‘memoria storica’ e all’intuito degli uomini della mobile, diretti da Mario Paternoster hanno consentito di individuare i due ’trasfertisti’. Fondamentale è stato anche l’accertamento sulla moto. I due, ieri mattina, sono stati raggiunti nelle rispettive abitazioni del ferrarese e condotti in carcere.
"Le indagini sono scattate subito dopo il primo colpo – spiega la vice dirigente della mobile Brunella Marziani – e sono proseguite con la seconda rapina. Anche grazie all’ausilio delle immagini e alle minuziose attività investigative i due responsabili sono stati individuati".
Valentina Reggiani