
Duomo gremito per il Requiem (foto Fiocchi)
Modena, 5 settembre 2017 - Emozionante, solenne, commovente. Così è stato l'omaggio che la città di Modena ha riservato stasera a Luciano Pavarotti, alla vigilia dell'anniversario dei dieci anni dalla scomparsa. Nel Duomo, meravigliosa testimonianza del Romanico, è stata eseguita la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, un'opera potente e profonda che Pavarotti annoverò fra i suoi cavalli di battaglia: il tenorissimo debuttò in questo ruolo proprio cinquant'anni fa alla Scala di Milano per ricordare il decennale della scomparsa di Arturo Toscanini e – per una singolare coincidenza di date – oggi questo stesso capolavoro è stato eseguito in suo onore, a dieci anni dall'addio che gli venne tributato proprio in questo stesso Duomo.
Protagonisti della serata il soprano Myrtò Papatanasiu, il mezzosoprano Silvia Beltrami, il tenore Lorenzo Decaro e il basso Alex Esposito, diretti dal maestro Stefano Ranzani, con l'Orchestra dell'opera italiana e gli artisti del Coro di Parma, guidati da Martino Faggiani. Nel Duomo, gremitissimo, hanno trovato posto 500 spettatori, per le nuove, rigide norme di sicurezza. Lunghe file si sono formate già dal tardo pomeriggio all'ingresso della Cattedrale: fra gli spettatori in attesa anche stranieri da ogni parte del mondo che non hanno voluto mancare alla serata per big Luciano. Altre centinaia di persone sono rimaste in piazza Grande, accanto alla Ghirlandina, dove era stata allestita una platea con 900 poltroncine, per seguire in diretta il concerto su un maxischermo.
Fra i primi ad arrivare in Duomo il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: «Luciano continua a entrare nei cuori di tutti i continenti – ha detto -. Con il Requiem apriamo una serie di eventi che abbiamo voluto intitolare 'Modena per Luciano', proprio per significare la riconoscenza della città e della comunità verso la passione e l'energia che Luciano ci ha donato». Poco dopo è entrata in Cattedrale Adua Veroni, prima moglie di Luciano Pavarotti, con due delle figlie, Cristina e Giuliana: «Sono commossa nel vedere l'affetto che ancora Modena riserva a Luciano – ha sottolineato -. E so che in tutto il mondo non si dimentica la sua arte e la sua grande generosità» (FOTO).
Fra i presenti, numerose autorità cittadine, amici di Luciano, il maestro Leone Magiera, che coordina gli eventi modenesi del decennale. Non c'era Nicoletta Mantovani, trattenuta a Verona dalle prove e dai preparativi per lo spettacolo all'arena. La forza dell'opera verdiana, dal Dies Irae all'Ingemisco, dal Lacrimosa all'Agnus Dei, ha avvolto e rapito tutti i presenti, che al termine dell'esecuzione hanno tributato un lungo, scrosciante applauso agli interpreti. Un applauso che – va da sé – era anche e soprattutto per Luciano Pavarotti, leggenda della lirica, e per la sua eredità artistica che non si spegne, continuando a diffondere la bellezza lungo le strade del mondo.