
Fratelli d’Italia, in arrivo un’interrogazione per chiedere chiarezza sul giallo della lettera rinnegata
Modena, 16 gennaio 2025 – "Delle due l’una: o Hera ha agito in autonomia, senza alcuna autorizzazione, includendo il presunto benestare del sindaco con un atteggiamento arrogante e fuori luogo che, purtroppo, non sorprenderebbe; oppure il sindaco ha effettivamente autorizzato la diffusione di un documento a suo nome, corredato da un tariffario di cui il Consiglio non è stato informato. In entrambi i casi, le spiegazioni del capogruppo del Partito democratico Lenzini, che ha cercato di ridimensionare la questione definendola ‘un tentativo, partendo da un caso non reale, di fare un esempio’, appaiono inaccettabili: una pezza peggiore del buco". L’attacco è di Luca Negrini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio a proposito del giallo sulla diffusione della tabella ai cittadini con le soglie di conferimento. "Non possiamo accettare – prosegue Negrini – che si discuta di cifre, conferimenti minimi e massimi, e persino penali, lasciando completamente all’oscuro il Consiglio comunale, le associazioni di categoria e i cittadini". Proprio i cittadini, "leggendo una lettera del genere, sono stati presi dal panico, al punto da inondare di segnalazioni anche Fratelli d’Italia".
Chiede chiarezza il centrodestra e annuncia un’interrogazione urgente per comprendere cosa sia accaduto e individuare le responsabilità. "Fratelli d’Italia non tollererà ulteriori fughe in avanti. Siamo pronti a mettere in campo un’opposizione determinata, prima in commissione e poi in Consiglio, per garantire che il calcolo della tariffa sia equo e a tutela dei cittadini, che da troppo tempo pagano cifre esorbitanti per un servizio inefficiente. Agiremo in modo serio coerente con questi anni di battaglie contro il porta a porta e concreto".
A entrare nel dettaglio sulla linea che terranno i meloniani sul tema della raccolta differenziata è Elisa Rossini, vice capogruppo di Fratelli d’Italia: "La tariffa corrispettiva puntuale dovrebbe rappresentare un meccanismo incentivante, in cui chi più differenzia meno paga. Tuttavia, dalle informazioni emerse dalla lettera sfuggita di mano a Hera e al Comune, il principio del ‘meno paga’ appare del tutto variabile e non legato a un dato reale e noto, come la Tari pagata prima dell’introduzione del fallimentare sistema di porta a porta. Al contrario, si basa su un criterio soggettivo, stabilito unilateralmente, che impone ai cittadini di adattarsi a un numero di conferimenti fissato dall’alto, pena l’applicazione di aumenti per ogni ulteriore conferimento. Una modalità inaccettabile, contro la quale è necessario erigere barricate insormontabili".
Il sistema di raccolta differenziata porta a porta, ricorda la consigliera, "è stato introdotto dai comuni guidati dal centrosinistra, che controllano anche Atersir, l’ente committente del ricco contratto di servizio affidato a Hera e alle cooperative sociali aggiudicatarie. Dalla lettera inviata ai cittadini emerge che la tariffa sarà composta da una quota fissa e da una quota variabile normalizzata. Come forza politica di opposizione, vigileremo attentamente su entrambe queste voci, poiché i costi aggiuntivi del servizio, causati dall’incapacità di Hera di rispettare gli obblighi contrattuali, non dovranno in alcun modo gravare sui cittadini".
Ci sono poi altre due voci: la prima è la quota variabile base, che prevede un numero massimo di conferimenti annui "stabilito unilateralmente da Hera e dal Comune, senza che siano stati resi pubblici i criteri utilizzati. Questa quota viene addebitata anche se il cittadino effettua un numero inferiore di conferimenti. La seconda è la quota variabile aggiuntiva, applicata a chi supera il limite dei conferimenti base. Senza una chiara spiegazione su come siano stati determinati questi limiti, non possiamo accettare la nuova tariffa. Ancora più inaccettabile è, poi, la cosiddetta quota punitiva prevista per chi supera il numero stabilito dei conferimenti base".