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Rissa al parco XXII Aprile: "Non è un caso isolato. La zona resta invivibile"

Ferrari (comitato) contesta una situazione mai risolta nonostante le promesse: "Spaccio e degrado all’ordine del giorno. Chiederemo un incontro al sindaco".

Rissa al parco XXII Aprile: "Non è un caso isolato. La zona resta invivibile"

Modena, 16 luglio 2024 – "Non si tratta di una singola rissa, di un caso isolato. Il problema è quotidiano e si trascina da anni: spaccio, degrado, urla, schiamazzi notturni. Una volta per tutte bisognerebbe prendere in mano la situazione". Dopo l’ennesima rissa che domenica pomeriggio ha coinvolto una ventina di giovani stranieri all’interno del noto parco XXII Aprile prende la parola Liliana Ferrari, agente della Polizia locale in pensione e membro del comitato per una Modena Pulita e Sicura. "La rissa di domenica ha coinvolto gruppi di africani e pakistani. Questi ultimi sono ragazzi molto giovani, quasi tutti rider che vengono al parco per giocare a cricket e non hanno mai dato problemi – sottolinea –. Ne crea invece il cospiscuo numero di ragazzi africani che quotidianamente spacciano e che, probabilmente, sono entrati in contrasto col gruppo rivale". Pare infatti che la lite sia scaturita dall’aggressione di un giovane africano nei confronti di un pakistano. "I problemi del parco, in realtà, sono diversi – spiega Ferrari – il gruppo di africani bivacca nella zona a partire dalle 10 del mattino e fino a notte e più volte ho segnalato come alcune donne portino loro quotidianamente cibo e bevande a pagamento. La ‘base’ di queste persone è l’area vicina al bio market e questo nonostante siano stati stanziati fondi per iniziative mai realizzate e la mia casa è proprio lì di fronte. Un’area di estremo degrado dove risse, violenza e spaccio sono all’ordine del giorno: sono state parecchie le situazioni di prevaricazione di questi gruppi che fumano crack, litigano, rompono bottiglie, urlano. Ad esempio il ragazzo che vive sotto di me è avvilito: fa il camionista e non riesce a dormire quindi la rissa di domenica è il problema minore. Siamo stati sempre molto tolleranti ma la situazione non lo è più. L’altro giorno nella mia siepe hanno nascosto direttamente un panetto di droga ma quando chiamo il numero unico di emergenza, spesso non risponde. Prima andavo con disinvoltura al parco ora non più: troppo pericoloso. Chiederemo un incontro al sindaco, perché così non possiamo andare avanti".

Valentina Reggiani