Ritrovate ossa umane, mistero a Modena

La testimonianza di un artigiano che ha scoperto i resti a Spezzano: "Siamo inciampati su uno scheletro con i vestiti addosso. Il corpo era praticamente intero". Indagano i carabinieri: potrebbe trattarsi di Filippo Cornia, il 27enne scomparso a giugno

Giovanni Tucillo, l'artigiano che ha trovato i resti, e il luogo del ritrovamento

Giovanni Tucillo, l'artigiano che ha trovato i resti, e il luogo del ritrovamento

Modena, 7 aprile 2023 – Mentre camminava in un’area verde si è imbattuto in uno scheletro appartenente a una persona: c’erano ancora i vestiti addosso. Macabra scoperta quella fatta martedì da Giovanni Tucillo, titolare di un salone di parrucchiere a Spezzano.

Ha segnalato ai carabinieri la presenza di ossa umane in un punto circoscritto della prima zona collinare di Spezzano. "Noi siamo usciti verso le 18.20, dopo il lavoro. Eravamo io, i miei due figli e un amico per fargli vedere un posto qua vicino. Anziché prendere la strada normale ci siamo inoltrati in un bosco, tra i cespugli. Una volta entrati tra le sterpaglie io ero davanti e sono finito sopra a qualcosa. Mio figlio ha detto: ci sono funghi. Io gli ho detto: non toccare che sono pericolosi e invece ci siamo resi conto che era un teschio".

La comitiva pensa ad uno scherzo di alcuni ragazzi "e temevo di trovare pure i ceri. Invece c’era tutto: il corpo praticamente intero. C’erano addirittura i vestiti. Non ho chiuso occhio tutta la notte e sono andata a vedere pure gli scomparsi per capire chi fosse. Era un corpo piccolino e ho capito che probabilmente era di un ragazzo".

Subito ha chiamato i carabinieri, "temendo che si trattasse di un omicidio, che qualcuno lo avesse ucciso e buttato in mezzo alle sterpaglie. I carabinieri sono arrivati sul posto, hanno sequestrato la zona e ci hanno chiesto chi avesse visto e cosa. Siamo rimasti sul posto circa un paio d’ore. Ieri per curiosità ci sono tornato ma non c’era nessuno".

Ora le tracce saranno vagliate dalla scientifica che le esaminerà accuratamente per ricavarne il dna, l’unico modo per accertare l’identità della persona deceduta, e le cause della morte: se cioè si è trattato di un suicidio, di un malore oppure di qualcos’altro. Al momento in ogni caso le indagini non escludono alcuna direzione.

Sull’identità è difficile al momento ipotizzare a chi possano appartenere quelle ossa. Non si può escludere a priori, in base ad alcuni elementi presenti sulla scena, Filippo Cornia, scomparso a giugno e che aveva pernottato proprio in un albergo di Spezzano prima di far perdere le proprie tracce.

Cornia, 27 anni, residente a Maranello (esattamente a Pozza), un lavoro in Ferrari, ha fatto perdere le proprie tracce la domenica del 26 giugno scorso. La famiglia aveva rivolto un appello e hanno sporto denuncia ai carabinieri di Maranello quando hanno saputo che Filippo non si era presentato al lavoro. Ha lasciato l’abitazione di Pozza sabato e non vi ha più fatto ritorno: ha pernottato in un albergo di Spezzano, che ha lasciato domenica, e queste sono le ultime informazioni certe.

Anche gli amici a giugno si sono attivati nelle ricerche ("difficile capire cosa possa essere successo: con Filippo ci eravamo visti l’ultima volta in occasione di un matrimonio: lo avevamo trovato sereno e contento di quanto stava facendo", riferirono subito dopo l’ufficializzazione della sparizione), e dalle testimonianze l’ultimo avvistamento risaliva al giorno dopo tra le 15,30 e le 16,30 in sella a una bicicletta davanti al Sisal Matchpoint in via Claudia a Maranello.

A livello generale, non sono in ogni caso pochi gli episodi di sparizione in Italia e anche sul nostro territorio i casi sono numerosi. Nella relazione annuale sui casi di sparizione, si evince che sono 215 il numero delle denunce presentate solo nel 2022 la seguito di improvvise scomparse su tutto il territorio provinciale. Rispetto al numero complessivo, 158 cittadini sono stati ritrovati, quindi il 73,49 per cento del totale mentre mancano all’appello 57 persone di cui, ad oggi, non si sa nulla.

Tra i casi più recenti quello di Alessandro Venturelli, sparito nel dicembre del 2020. La famiglia, che ha diffuso una foto riprodotta al computer che ritrae il ragazzo con barba e capelli molto lunghi ("Alessandro oggi potrebbe essere così"), chiede alla procura di non archiviare il caso.