
La sindaca Letizia Budri con i rappresentanti della Polizia Locali e i famigliari delle vittime del rogo di via Roma
Nei giorni tristi che ricordano la distruzione provocata 13 anni fa dal terremoto col suo carico di vittime e di macerie per il crollo di tanti edifici, a Mirandola il dolore per quell’evento è accentuato dalla ricorrenza di un avvenimento altrettanto triste e tragico, che però non ha niente di naturale, ma lasciò sbigottita la comunità. Il 21 maggio 2019 venne data alle fiamme per un gesto ed una reazione irresponsabile di un uomo la sede provvisoria del Comando della Polizia Locale, allora in via Roma. Quella follia costò la vita a due persone, Marta Goldoni e Yaroslava Kryvoruchko. Ma ebbe anche un carico di undici persone ferite.
Ieri quella data è stata ricordata dalla sindaca Letizia Budri, che accompagnata dal presidente del Consiglio Comunale Antonio Tirabassi, si è recata in via Roma per deporre un mazzo di fiori in memoria delle vittime. "Mentre le case si possono costruire, le chiese si possono restaurare, lo sappiamo, le vite spezzate non tornano. Il 21 maggio rappresenta una ferita ancora aperta per la nostra città – ha dichiarato la sindaca Letizia Budri –. Un gesto criminale, compiuto con l’intento di colpire la sede provvisoria della Polizia Locale, ha strappato alla vita due persone innocenti: la signora Marta Goldoni di 74 anni e Yaroslava Kryvoruchko, che la accudiva. Una tragedia che ci ricorda, oggi più che mai, come la sicurezza e la coesione sociale non siano concetti astratti, ma elementi fondamentali di qualsiasi comunità civile".
Nel medesimo episodio tra le persone ferite c’era anche il marito della signora Goldoni. Nell’occasione è intervenuta, recando un ricordo personale, anche la vice comandante della Polizia Locale, Emanuela Ragazzi, già allora in servizio, che fu testimone dello shock procurato da quel gesto ai colleghi ed alla popolazione.
"Conservo – ha detto la Ragazzi - un ricordo affettuoso della signora Marta Goldoni. Era una persona gentile e premurosa: spesso portava dolci fatti in casa ai nostri agenti e mi confidò più volte quanto si sentisse al sicuro sapendo che il Comando era accanto alla sua abitazione". Ma, la vigilanza ed il presidio assicurati dalla contiguità del Comando di Polizia Locale nulla poterono contro l’imprevedibilità un gesto tanto scellerato che provocò profondo sbigottimento.
Alberto Greco