Ron "Vi porto al centro esatto della musica"

Il cantautore sarà sabato 6 aprile al teatro del Popolo di Concordia. Unica data in regione del suo nuovo live: "Il palco come una sala prove"

Ron "Vi porto al centro esatto della musica"

Ron "Vi porto al centro esatto della musica"

‘Al centro esatto della musica’ è il titolo del nuovo live di Ron ed è simbolicamente il luogo dove il cantautore italiano vuole portare il pubblico del suo spettacolo musicale. Un appuntamento speciale per il quale ha scelto la scenografia del teatro del Popolo di Concordia dove si esibirà sabato 6 aprile, alle 21, unica data in regione.

Il titolo dello spettacolo riprende l’incipit di uno dei suoi tanti successi: perché ha scelto proprio questa canzone? "Rispecchia bene la filosofia di questo spettacolo, che non si pone come un concerto in senso tradizionale: il palco, infatti, sarà una sorta di sala prove. L’allestimento scenico è alquanto minimale con uno sgabello al centro e un piccolo divano sul lato destro del palco. All’inizio entrano i tre musicisti, poi arrivo io e inizio a parlare con loro. Solo dopo mi volto verso il pubblico, sorrido, e parte lo show. ‘Al centro esatto della musica’ indica per me il momento in cui l’artista cerca un posto per ‘isolarsi’, concentrarsi, e trovare quello che stava cercando, con passione e dedizione".

Lei ha affermato: " Un posto dove andrei tutte le sere a cantare è proprio il teatro"…

"Il teatro mi dà la sensazione di potere essere come sulla poltrona di casa mia, con il camino acceso anche in estate. Mi pare di essere solo e totalmente libero di fare qualsiasi cosa, ovviamente nel rispetto del pubblico. Inoltre, le mie canzoni sono vicine a questo mondo, sono ‘teatrali’ in un certo senso".

Questo concerto è un viaggio nella sua storia?

"Sì, un viaggio nel mio modo di fare musica. Sono andato a ‘rispolverare’ le canzoni vecchie, e le trovo tutte bellissime, cui diamo ora un arrangiamento meraviglioso. Una storia che però non segue un ordine cronologico, non inizio con ‘Il gigante e la bambina’ (del 1971, ndr), ma ho creato una scaletta apposita, per consentire al pubblico di apprezzare anche quelle meno conosciute".

Il brano cui è maggiormente legato?

"È ‘Una città per cantare’, che, per la verità non l’ho scritta io. La cantava Jackson Brown ma l’autore era Danny O’Keefe, un musicista che stentava a vivere con la sua arte. Quando l’ho sentita, mi ci sono riconosciuto subito, quella che più mi rappresenta: era la mia storia, raccontava la magia che si crea nel fare musica dal vivo, i sogni e le incertezze che accompagnano ogni concerto".

Sono 21 i brani che canterà. Ma non ci saranno solo note, giusto?

"Canto e al tempo stesso mi racconto al pubblico, creando un’atmosfera intima e confidenziale. Vedo le persone che non hanno voglia di andarsene, li guardo negli occhi, si crea un legame bellissimo. Parlo con loro, ricordo, rido e faccio scoprire anche cose inedite relative ai miei testi".

Ha spesso duettato con colleghi cantanti: ci saranno anche queste canzoni?

"Certo. In particolare proporrò ‘Cambio stagione’ scritta a quattro mani con Carmen Consoli una delle tante collaborazioni intraprese con moltissimi musicisti italiani, come quando ho realizzato il doppio album con ventisette canzoni per esprimere il mio impegno a favore dei malati di Sla".

A chi dedica il finale?

"All’amatissimo Luigi Tenco, che è dentro di me da quando ero un ragazzino. Canto ‘Lontano, Lontano’, rievocando il triste epilogo sanremese, nella versione con ha aperto l’ultima edizione del ‘Premio Tenco’".