VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Ruggi, sotto la lente un quarto cellulare: un mese per recuperare tutti i dati

Nuovo tassello nella vicenda della 31enne di Vitriola: perizia sul dispositivo consegnato da un familiare. In precedenza erano stati rinvenuti due telefoni nell’abitazione mentre non si trova quello regalato da Lanza. Si cerca tra chat e chiamate

Ruggi, sotto la lente un quarto cellulare: un mese per recuperare tutti i dati

Modena, 11 aprile 2025 – Si aggiunge un nuovo mistero alla scomparsa della 31enne di Vitriola, Daniela Ruggi, di cui non si hanno più notizie, come noto, dal settembre scorso. Infatti a sorpresa spunta un quarto telefono di Daniela, oltre ai tre ‘noti’, ovvero quello con cui è scomparsa e i due dispositivi consegnati agli inquirenti dal fratello. Un telefono privo di Sim che è stato consegnato nei giorni scorsi ai carabinieri da un familiare stretto della vittima, anche se non è dato sapere da chi. Sulla circostanza gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo.

Daniela Ruggi è scomparsa sei mesi fa
Daniela Ruggi è scomparsa sei mesi fa

Ieri mattina il pm titolare del fascicolo, dottoressa Laura Galli ha infatti dato incarico al perito affinché analizzi il cellulare in questione, un Samsung. Il consulente avrà un mese di tempo per eseguire copia forense con l’estrazione dei dati presenti ed eventualmente cancellati e recuperabili. Gli stessi saranno poi analizzati dalla polizia giudiziaria.

Ma come mai il cellulare è stato consegnato agli inquirenti a distanza di quasi sette mesi dalla scomparsa di Daniela? Due dispositivi erano stati posti nella disponibilità dei carabinieri lo scorso novembre dal fratello di Daniela, Alberto che li aveva rinvenuti nell’abitazione della giovane, a Vitriola. Poi c’era il terzo telefonino, quello ‘ufficiale’ che l’unico indagato per il sequestro della 31enne, Domenico Lanza, lo ‘sceriffo’ aveva donato ad agosto all’amica. Il telefonino è sparito nel nulla e le celle lo hanno ‘agganciato’ l’ultima volta a Vitriola. Ora ne spunta un quarto, che non è chiaro da chi fosse custodito e come mai.

“Di questo cellulare noi e neppure gli inquirenti avevamo notizia. Era nella disponibilità dei familiari di Daniela, spontaneamente consegnato negli ultimi giorni e la procura ha potuto acquisirlo, disponendo giustamente una perizia per valutarne il contenuto, le ultime conversazioni, gli ultimi contatti telefonici – afferma l’avvocato del 67enne Lanza, Fausto Gianelli –. Tutto ciò che si può estrapolare da un telefono utilizzato da una persona come Daniela che sappiamo era spessissimo al telefono e aveva molti contatti; lo usava per mantenere relazioni con molte persone. Speriamo che qualcosa di utile possa emergere: tutto dipende dal periodo in cui è stato utilizzato poiché non era l’ultimo di cui si ha traccia, l’ultimo con cui Daniela è scomparsa. Mi riferisco – continua Gianelli – a quello che le era stato regalato dal mio assistito Domenico Lanza. È un telefono precedente ma non sappiamo se sia stato utilizzato la scorsa estate. Se usato in un recente passato potrebbe certo essere utile per scoprire qualcosa in più su Daniela, di quello che le può essere successo”.

Ad intervenire anche Deborah De Cicco, legale di fiducia del fratello di Daniela Ruggi, Alberto nella cui abitazione recentemente ha avuto luogo una perquisizione da parte dei carabinieri e che risulta indagato ma non per circostanze attinenti alla scomparsa della sorella. “Il mio assistito ha già consegnato spontaneamente a novembre 2024 i due telefoni marca Oppo e Huawei che erano in uso a Daniela e rinvenuti presso la casa di Vitriola. Il mio assistito non era a conoscenza che Daniela possedesse e usasse un altro telefono Samsung, quello per cui si è proceduto alla nomina del perito informatico nel procedimento in cui è indagato il signor Domenico Lanza – conferma il legale –. Ad oggi Alberto non ha dettagli su chi ed in che occasione lo abbia consegnato agli inquirenti. Si faranno i dovuti approfondimenti, soprattutto sul fatto che l’ultima cella telefonica agganciata sia stata quella di Vitriola a mezzo di un telefono donato da Lanza che ad oggi non è mai stato rinvenuto”.