
L’assessore Giuliano Albarani
Una scuola partecipata, plurale e inclusiva. È quella che emerge dai dati relativi ai servizi scolastici ed educativi offerti sul territorio, resi noti dall’Unione delle Terre d’Argine. Ad analizzare nello specifico la fotografia che ne deriva è Giuliano Albarani, assessore alla Scuola del Comune di Carpi, e, prima del ruolo amministrativo, docente alle superiori e all’Università.
Assessore, che immagine di scuola emerge dai dati?
"Una scuola aperta, plurale e attrattiva. ‘Aperta’ perché accoglie 15.665 studenti in tutta Unione, di cui 12.546 nella sola Carpi, offrendo percorsi e proposte che raggiungono i più alti livelli di soddisfazione, qualità e riconoscimento in tutte le indagini locali e nazionali. ‘Plurale’ sia nella gestione, pubblica e privata paritaria, sia nell’offerta educativa, formativa e didattica, sia nel riconoscere in ogni diversità un valore fondamentale per l’educazione. ‘Attrattiva’ perché le famiglie richiedono crescentemente i nostri servizi educativi e le nostre scuole. In particolare, sono cresciuti in modo significativo sia il segmento dell’infanzia (oltre 100 bambini in più rispetto all’anno scorso) sia le scuole superiori (oltre 5000 gli iscritti ai quattro istituti carpigiani)".
Emerge anche un aumento degli studenti con fragilità…
"Le ragioni sono molteplici: l’amministrazione mette a disposizione, a fianco degli insegnanti di sostegno e a integrazione di altri interventi dello Stato, significative risorse economiche (5 milioni di euro a livello di Unione), qualificate risorse professionali, come il personale educativo a supporto dell’autonomia e comunicazione degli alunni con disabilità, e progetti diffusi di vera inclusione".
Quali eccellenze ravvisa?
"Ve ne sono in tutti gli ordini e gradi di istruzione. Innanzitutto, il consolidamento del già alto tasso di scolarizzazione per bambini/e da 0 a 6 anni. Ormai un bambino su due, a Carpi, frequenta i servizi educativi, pubblici e privati, (0/3 anni) i, e i frequentanti le scuole di infanzia (3/6 anni), sono il 100% dei richiedenti e oltre il 98% dei residenti. In secondo luogo, la ricchezza dell’offerta formativa proposta nelle scuole del primo ciclo: innovazioni della didattica, intercultura, promozione del benessere, sviluppo delle soft skills, nuove tecnologie, educazione alla cittadinanza e alla sostenibilità ambientale. Infine, l’avanzatissima formazione offerta dalle scuole superiori, incentrata su discipline Steam, lingue straniere, acquisizione di competenze tecniche rispondenti alle mutevoli richieste del mondo del lavoro e alle aspettative di generazioni che guardano al futuro in chiave ‘glocale’".
Su cosa intende puntare?
"Per il prossimo anno scolastico intendiamo estendere i posti di nido pubblici e convenzionati per dare risposta a tutti i richiedenti (siamo oltre l’80% di risposta, un dato già in sé eccezionale). Per i più grandi è ai nastri di partenza il progetto ‘InCampus’ per valorizzare gli spazi e la ricettività delle scuole per orari e periodi aggiuntivi rispetto a quelli tradizionali e individuare nuovi spazi educativi lungo l’intero asse di via Peruzzi anche in orario extrascolastico".