Scuole sequestrate a Serramazzoni: "Dateci aule sicure e dignitose per i nostri figli"

I genitori scendono in piazza

Serramazzoni, la protesta per le scuole sequestrate

Serramazzoni, la protesta per le scuole sequestrate

Modena, 18 settembre 2018 - La campanella ieri mattina è scattata alle 8.12 in punto in largo Olimpico a Serramazzoni. Ma anziché dare il via alle lezioni delle scuole medie – i cui container sono sotto sequestro da alcuni giorni perché collocati su un’area franosa – quel trillo ha invece suonato la carica per le circa 600 persone radunate nel piazzale. Genitori, nonni e alunni di ogni età, tutti assieme a protestare al grido di «Vogliamo la scuola» per una situazione a dir poco surreale: un intero paese rimasto (quasi) senza aule nel giorno del ritorno sui banchi, come dopo un terremoto che però non c’è stato.

'I nostri figli hanno diritto a una scuola – spiegava davanti agli striscioni Sabrina Bonvicini, presidente del Consiglio d’Istituto – non solo che sia sicura, e questo è fuori discussione, ma anche che rispetti i normali orari di lezione. Spostare le medie al pomeriggio (i locali ‘di fortuna’ recuperati in extremis tra la palestra e l’ala della materna ancora agibile bastano appena per le elementari al mattino, nonostante il rinvio di una settimana sull’inizio dell’asilo, ndr) non può essere una soluzione accettabile, per mille motivi. Un ragazzino al pomeriggio non avrà mai la stessa attenzione, è fisiologico, e non si può sconvolgere la vita né agli alunni né alle loro famiglie, dove c’è gente che lavora e non può permettersi una baby-sitter. In più, con questo sistema si perde un’ora di lezione tutti i giorni. Qui nessuno discute il lavoro della Magistratura, ma è evidente che siamo arrivati a questo punto perché per anni le istituzioni hanno snobbato il problema. Ora tocca a loro risolverlo, e il più in fretta possibile: va garantito il diritto allo studio».

E ieri mattina dopo la campanella, gli applausi e le mille interviste concesse ai tanti giornalisti – tenere alta l’attenzione sui media ora è diventato cruciale per Serra – il corteo poco dopo le 9 è potuto partire. Prima per far tappa davanti al municipio, poi per bloccare il traffico nel centro del paese per una mezzora circa, con slogan e cartelli portati anche dai bambini. Molti commercianti hanno pure abbassato le saracinesche per dare man forte alla protesta, e il tutto si è svolto in modo molto ordinato e pacifico.

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«La Procura sta facendo il suo lavoro – ha sottolineato Stefano Mapelli, presidente del comitato che un anno fa sollevò il problema con un esposto – e non siamo certo qui a contestare la sua agenda e le sue tempistiche: se ha deciso di mettere i sigilli sia ai container destinati alle medie che a una parte della materna, evidentemente lo ha fatto per un principio di precauzione. Quindi per una questione di sicurezza che riguarda i nostri figli. Abbiamo una richiesta da fare, però: alla Prefettura, alla Regione, al Ministero. A questo punto da parte delle istituzioni serve un’azione tipica di uno stato emergenziale. Cioè un iter burocratico straordinario che riduca al minimo i tempi di intervento. Abbiamo espresso i notri dubbi un anno fa e non è servito, quindi ora non possiamo aspettare mesi e mesi per una soluzione».

Ma facendo due chiacchiere con i manfestanti, anche ieri è emerso con decisione un distinguo ben preciso nel sentire comune dei cittadini riguardo alle due strutture sigillate dalla Procura. «Un conto è il sequestro di mezza scuola materna per una presunta vulnerabilità sismica, che ci può stare – ha sintetizzato ieri una delle mamme in rivolta –, ma chiudere i container destinati alle medie perché poggiano su un movimento franoso ritenuto impercettibile dagli stessi geologi... Ecco, forse quello è stato un po’ esagerato».

Ma tra la folla, ieri, c’era anche qualche ex amministratore. Tra questi Andrea Convenuti, già assessore all’urbanistica (non è tra gli indagati, che per la materna sono l’ex sindaco Rubbiani, il suo successore Bartolacelli e l’ex assessore Gianaroli, ndr), che ora parla per conto della lista di minoranza del centrodestra. «Per le medie – ha detto – noi avevamo trovato un’alternativa col progetto del piano interrato della palestra, portato avanti fino a giugno. Poi è stata la giunta attuale, al quale non piaceva, a non volerlo prorogare. Per la materna, invece, è uscita una legge nel 2018 che obbliga a portare l’indice antisismico a 0.6, ma solo nel caso si intervenga su un edificio esistente. Lì l’indice è a 0.26, ma in assenza di un intervento per i nostri tecnici la situazione odierna era regolare. Ma sarà la Procura a chiarire tutto: ci mancherebbe».