"Sisma, dalle macerie alla rinascita del paese"

A 12 anni dal terremoto del 2012, Mirandola ricorda i momenti terribili e la resilienza della comunità nella ricostruzione.

E’ ancora forte e diffuso a Mirandola, come negli altri comuni della Bassa Modenese il ricordo di ciò che è stato il terremoto dell’Emilia. "Sono passati 12 anni da quei momenti interminabili – scrive in una nota l’amministrazione comunale della città dei Pico nei giorni dell’anniversario della prima scossa - che turbarono per sempre la serenità di Mirandola e dei mirandolesi. Fra il 20 e il 29 maggio 2012, due violente scosse di terremoto, oltre ad un nutrito sciame sismico caratterizzato da movimenti "di assestamento", sconvolsero il territorio, segnando indelebilmente l’intera comunità e la popolazione della Bassa modenese". Furono momenti terribili, di panico, di paura, di tante domande che la gente, guardandosi intorno e vedendo le tante macerie, si pose. "Ne seguì – prosegue il comune di Mirandola - un vero e proprio bollettino di guerra, con 29 morti e 300 feriti. Il danno materiale complessivo stimato toccò i 12,2 miliardi di euro. Eppure, fin dai primi momenti, Mirandola, e la sua comunità, diedero conferma di possedere una tempra e una laboriosità senza eguali: uno sforzo sin dai primi giorni volto e proteso a ricostruire, cercando di riprendersi la serenità che il sisma pareva aver per sempre cancellato". Impossibile dimenticare: abitazioni distrutte o lesionate, calcinacci ovunque, le strutture indentitarie come chiese, campanili, municipi, scuole, ecc. molto spesso diroccate o abbattute. Era come che il tempo, e con esso la vita delle persone e delle città, in quei giorni delle scosse più violente, si fosse fermato. La desolazione incombeva come una minaccia. "Restano indimenticabili quei giorni segnati dalle scosse sismiche del 20 e del 29 maggio 2012 – ricorda il sindaco Alberto Greco –. Le macerie, il panico, la paura, le vittime, la difficoltà a riconoscere i propri luoghi, l’incertezza del domani. Un indotto produttivo in ginocchio e danni per miliardi di euro. I momenti drammatici segnati dall’insicurezza, sono stati però superati, grazie al lavoro congiunto. Unendo le forze, in una ricostruzione che ci ha reso e ci rende tutt’oggi protagonistii".

Alberto Greco