
"Sisma, ricostruzione ferma. Ma il Pd non protesta più"
"Dove sono finiti quelli che organizzavano le passeggiate per la ricostruzione pubblica?". Con un post sui social – fra il polemico e l’ironico – lo chiede Sandro Palazzi che è stato sindaco di centrodestra di Finale dal 2016 al 2021: "Quando ero io alla guida del Comune, per screditarmi il Pd e la sinistra mi attaccavano per lo stato della ricostruzione post sisma – dice in sostanza Palazzi –. Ora che il Comune è di nuovo governato dalla sinistra, nessuno più protesta". Nel suo intervento su Facebook e su Instagram, Sandro Palazzi richiama un evento del 23 giugno 2019, quasi cinque anni fa, quando a Finale venne organizzata una "passeggiata" sullo stato della ricostruzione pubblica, promossa da Lista Civica per Finale, Sinistra Civica e Pd: "L’iniziativa – si diceva allora – nasce dall’impegno di un gruppo di lavoro che negli ultimi mesi si è documentato sui ritardi della ricostruzione pubblica a Finale". Gli organizzatori della "passeggiata" sottolineavano come per Finale fossero disponibili "ben 35,7 milioni di euro per interventi di ricostruzione", ma che "da quando Palazzi si è insediato la nostra città non ha fatto alcun passo avanti verso la ricostruzione".
Tutto questo quasi cinque anni fa. E adesso? "E il castello? La torre? Il teatro? Il municipio? L’ex scuola elementare?", chiede Palazzi. "Ora, che da quasi tre anni ri-governa la sinistra e che nulla si muove nella ricostruzione dei nostri più importanti simboli della comunità, dove sono finiti i passeggiatori della ricostruzione, alias Pd e sinistra? – aggiunge – Strano, eh? Mi sembra di trovare un po’ di incoerenza e ipocrisia, due caratteristiche tipiche della sinistra finalese".
Al di là delle polemiche, di certo per i finalesi rappresenta una ferita dolorosa la situazione dei principali edifici storici, ancora chiusi e transennati a quasi 12 anni dal sisma. Il Palazzo Comunale, gioiello settecentesco, appare in una situazione di semiabbandono: sono spuntate piante anche sul balcone e fra le tegole del tetto, e lo striscione che ricordava il sostegno del Fondo Ambiente è lacerato ormai da tempo. Allo stesso modo è ancora sbarrato il teatro Sociale del 1910, e della torre dei Modenesi (il cui orologio spezzato è divenuto icona del terremoto del 20 maggio 2012) resta soltanto un triste ‘moncone’. Qualche giorno fa il Comune ha presentato pubblicamente i progetti per il centro sportivo, e al Castello delle rocche sono iniziati i lavori per la nuova messa in sicurezza del monumento. Tuttavia, più passa il tempo, più peggiora l’ammaloramento di vari edifici storici.
s.m.