La reputazione eno gastronomica di un territorio passa anche dalla capacità degli operatori di affermare il proprio valore. Un paziente lavoro quotidiano e una dedizione alla professione che può condurre a podi internazionali, come è avvenuto lo scorso febbraio a ‘Slow Wine Fair’ dove due insegne modenesi sono state premiate per l’approccio virtuoso al vino e per la loro ricercata cantina. Il riconoscimento consegnato a Franceschetta58 (Modena) e alla Vecchia scuola (Montalto), ha evidenziato una proposta gastronomica autorevole che pone il vino al centro, segno di una passione non comune nella ricerca delle piccole realtà enologiche italiane ed europee, valorizzandole con una narrazione coinvolgente. Franceschetta58, premiata per la ‘Miglior selezione di vini da vitigni autoctoni’, è il bistrot di Francescana Family, una delle insegne di Massimo Bottura, dove la proposta enologica riafferma la centralità dei vini local, una carta dinamica e stagionale che contiene oltre 300 etichette, in gran parte provenienti dall’Emilia Romagna, una selezione di chicche italiane ed estere, una ventina di Lambrusco e altrettante proposte al calice per articolati percorsi di food pairing. Il ristorante La Vecchia scuola di Montalto, aperto a pochi chilometri da Zocca nel 2012 da Luca Gianferrari, è andata a podio per la ‘Miglior selezione di vini biologici’, pizza gourmet e cucina, con una cantina che conta 300 etichette di vignaioli virtuosi, oltre il 70% provenienti da Sicilia, Piemonte, Abruzzo, una cospicua selezione di rifermentati e Lambrusco, insieme a vini della Francia e del resto del mondo, con Slovenia, Georgia, Germania. Un premio attribuito durante la seconda edizione dell’evento Slow Wine Fair, organizzato alla fine di febbraio da BolognaFiere e SANA, con la direzione artistica di Slow Food, per celebrare la cultura del bere bene e del vino ‘buono pulito e giusto’, abbracciando i temi della biodiversità, della sostenibilità ambientale e dell’equità sociale.
Luca Bonacini
