REDAZIONE MODENA

"Sono passati più di sette anni"

"La veridicità dei fatti emergerà nel corso del procedimento. Dal 2016 al 2023 non sono stati assunti provvedimenti, né i miei assistiti hanno mai avuto notizia di indagini a loro carico".

L’avvocato Sabrina Tagliati, che difende entrambi gli imputati del procedimento, preferisce non aggiungere altro.

Il legale ha però preferito sottolineare quel lasso temporale intercorso fra la denuncia dei presunti maltrattamenti (rivelati dalla ragazzina nel 2016) e l’approdo di oggi alle richieste di rinvio a giudizio. Oltre sette anni trascorsi che farebbero anche aleggiare lo spettro della prescrizione.

Nel frattempo non sono state emesse misure cautelari né altri provvedimenti nei confronti dei due indagati, che anzi hanno appreso dell’inchiesta circa un mese fa nel momento degli interrogatori da parte del sostituto procuratore Marco Marano.

All’epoca delle rivelazioni della ragazzina non furono effettuati gli incidenti probatori, per cristallizzare le testimonianze delle due presunte vittime, per raccogliere i racconti dettagliati di quanto accadeva in quella casa. Dovranno essere fatti ora.

La casa famiglia, però, oggi non esiste più da anni: era stata chiusa poco dopo i fatti contestati, per altre motivazioni.