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Sos stupefacenti: "In 5mila seguiti dal servizio dipendenze Ausl"

La direttrice Gabrielli: "Meno del 10% è under 25 anni. Ma preoccupa il consumo di cocaina e di crack".

Sos stupefacenti: "In 5mila seguiti dal servizio dipendenze Ausl"

Il consumo di droga è una piaga in città, con rischi per i giovani. Ne abbiamo parlato con Chiara Gabrielli, direttore Programma Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Modena.

Quanti sono i giovani che seguite per dipendenze da droga?

"Nei Servizi Dipendenze Patologiche della provincia di Modena sono trattate mediamente 5.000 persone all’anno. Meno del 10% ha un’età inferiore ai 25 anni: in questa fascia di età i giovani accedono per trattamenti di diversa ’intensità’, dai gruppi info-educativi alle prese in carico per problematiche di consumo importante di sostanze".

Sono aumentati negli ultimi anni?

"Sì, perché più giovani si avvicinano con fiducia ai Servizi specialistici e non per un aumento dei consumi nella popolazione giovanile, dato quest’ultimo che non trova un riscontro solido dal punto di vista epidemiologico".

L’età media di consumo di droga è scesa?

"L’età di inizio del consumo tra i giovani in effetti è, nel corso degli ultimi anni, scesa".

Quali sono le nuove droghe che preoccupano?

"Parlerei di nuove forme di consumo di vecchie sostanze: sicuramente gli psico-stimolanti in genere e la cocaina in particolare, con il suo derivato, il crack, preoccupano molto per la diffusione e gli effetti sulla salute; ma non da meno la ketamina e gli oppioidi sui quali bisogna tenere sempre molto alta l’attenzione. I cannabinoidi restano in assoluto le sostanze più consumate dai giovani".

Quali sono i sintomi di consumo di droga a cui le famiglie devono prestare attenzione?

"Il consumo di sostanze si evidenzia spesso con modificazioni dei comportamenti nelle attività quotidiane (scuola, relazioni, attività extra-scolastiche, attività ricreative etc...), ma non è facile districarsi tra gli innumerevoli cambiamenti che la crescita impone, talvolta faticosi e

complessi.

Il consiglio che si può dare alle famiglie è di essere sempre realmente interessati e curiosi riguardo a ciò che vivono i ragazzi, alle loro esperienze, a ciò che sentono e che vedono intorno a loro e di non chiudersi mai al dialogo, in casa, sui temi anche difficili, come quelli del consumo di sostanze illecite".