
"Strade inadeguate e buche Serve una viabilità alternativa"
di Valentina Beltrame
Il maltempo ha peggiorato la situazione delle strade in città e provincia, con buche - a volte profonde - che si sono aperte sull’asfalto danneggiando anche le vetture. Il caso limite è quello della Pedemontana, raccontato ieri, con pneumatici squarciati. "Stiamo completando in queste ore – sottolineano i tecnici della Provincia – la progettazione di un intervento complessivo di risanamento della Pedemontana nel tratto compreso tra Savignano sul Panaro ed il confine con Bazzano".
Non se la passa meglio la tangenziale, soprattutto in corrispondenza di Modena nord nei pressi del casello autostradale. Proprio oggi si discute in consiglio comunale l’interrogazione di Antonio Carpentieri (Pd), che ha chiesto alla giunta se abbia intrapreso iniziative nei confronti di Anas (che da marzo 2021 gestisce l’intero tratto di tangenziale) affinché venga avviata la manutenzione. Il deputato modenese Pd Stefano Vaccari ha scritto direttamente all’amministratore delegato e direttore generale Anas per sapere "se davvero siano state ridotte le risorse a disposizione per la manutenzione della tangenziale di Modena; e se sia possibile effettuare una specifica verifica sui tratti modenesi che possa consentire di accertare le condizioni reali della tangenziale e di prevedere interventi ordinari e straordinari".
Chi percorre ogni giorno strade extraurbane e tangenziali sono i camionisti, i cui mezzi sono spesso ’accusati’ di essere tra quelli che maggiormente danneggiano l’asfalto. Francesco Abate, presidente provinciale Fita Cna, va oltre il problema buche, che esiste ma fa parte di una criticità ben più ampia: "La viabilità modenese è sottostimata rispetto alla mole di traffico che genera la nostra economia".
Com’è la manutenzione delle nostre strade?
"La manutenzione stradale è scarsa, non c’è che dire, spesso a causa di piani di investimento troppo dilatati nel tempo.Inoltre ho visto cantieri aperti in momenti di massimo traffico, all’estero certi lavori si fanno di notte...".
Qual è il tratto di tangenziale più critico?
"La mattina presto e la sera, nel momento del rientro a casa, la tangenziale è sempre congestionata anche se il tratto più critico è quello in corrispondenza del casello autostradale, alle 8 è un incubo. Inoltre a Modena nord si concentrano tante attività commericiali e la Fiera. C’è una mole di traffico esagerata concentrata su un’unica area. Ma la tangenziale con le sue buche e le code non è l’unico tasto dolente".
Cioè?
"Le strade extraurbane sono allo stesso modo inadeguate. Pensiamo alla Canaletto, i camion si ribaltano continuamente. Le direttrici che collegano Modena agli altri centri, come la Statale 12 ma anche la Vignolese, per dire, ormai sono sature".
E la Modena-Sassuolo? Cosa pensa del progetto Bretella Campogalliano Sassuolo?
"Anche qui il traffico, in certi orari, è intenso. Penso che sia bello parlare di grandi opere, ma la bretella non credo avrà tutto questo gran impatto su Modena. Prima adeguiamo il tratto tra Modena e Nonantola, oppure la via Emilia. Poi pensiamo ai grandi progetti. Sarebbe giusto aprire un tavolo di confronto a cui possano partecipare non solo i tecnici ma anche chi le strade le percorre ogni giorno in lungo e in largo, come gli autisti professionisti. Ad esempio, sulla Modena-Sassuolo hanno messo quell’autovelox e, secondo me, non è stata una scelta lungimirante".
In che senso?
"Abbiamo bisogno di una certa ’velocità commerciale’, che non significa superare i limiti, ci mancherebbe. Ma in certe strade bisogna avere una percorribilità maggiore, non si può viaggiare ai cinquanta. Ogni minuto di coda per noi è un danno. Nessuno ha ancora pensato a un piano di circolazione alternativo a quello che c’è che è di molto sottodimensionato. Pensiamo solo all’eventualità che si verifichi un grave incidente in A1: Modena si blocca completamente, dalla tangenziale alle strade urbane, e ciò in una città con la nostra economia non è tollerabile".