VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Suoceri a processo, il racconto choc: “Nozze combinate, poi segregata e obbligata a fare figli”

La giovane ha testimoniato in tribunale: "Venduta da mio nonno, a 16 anni ho dovuto sposare uno sconosciuto, ogni giorno venivo picchiata e non potevo uscire nemmeno per la scuola". Marito già condannato

Suoceri a processo, il racconto choc: “Nozze combinate, poi segregata e obbligata a fare figli”

Modena, 21 ottobre 2023 – Diecimila euro o poco meno in cambio della sua vita. E’ quanto pagarono una famiglia di Kosovari residenti a Carpi per ’’comprare’ nel paese d’origine (perché purtroppo così è andata) una bambina da dare in sposa al figlio.

Venduta in sposa al figlio: segregata e ridotta in schiavitù dal marito e dai suoceri
Venduta in sposa al figlio: segregata e ridotta in schiavitù dal marito e dai suoceri

Ora quella bambina, che oggi è diventata una giovane donna e mamma, ha trovato il coraggio di raccontare quanto subito per anni tra le mura domestiche. Maltrattamenti, privazioni, vessazioni di ogni genere da parte del marito ma anche dei suoceri.

Quando sono arrivata qui mi hanno subito chiusa in casa. Non potevo uscire, potevo solo occuparmi della casa e seguire i bambini. Dovevo stare ai loro ordini: i figli che ho messo al mondo erano stati ‘ordinati’ dalla famiglia. Non mi hanno mai permesso di andare a scuola, e neppure di frequentare persone: potevo solo uscire nell’ambito di feste organizzate dalle famiglie e sempre e solo accompagnata" ha raccontato ieri in aula, ripercorrendo otto lunghi anni di maltrattamenti.

La giovane era stata venduta dal nonno, col quale viveva in Kosovo, alla famiglia ‘carpigiana’ nel novembre del 2012, quando aveva appena tredici anni. Una volta entrata in quella casa, era divenuta una sorta di schiava per tutta la famiglia.

Nel 2015, 2016 e 2017 aveva quindi dato alla luce i suoi tre bambini, per i quali ha sempre combattuto tanto da sporgere denuncia nel luglio 2020, rivolgendosi ai carabinieri, proprio per salvare la propria vita ma anche la loro.

Tutti e quattro vivono ora in una località segreta, dopo che la giovane mamma, che tra pochi giorni compirà 24 anni, a seguito della fuga dalla sua ‘prigione’ aveva subito una serie di minacce di morte, velate ma terribilmente concrete.

"Mi dicevano che dovevo stare attenta a girare per Carpi perché sicuramente qualcuno mi avrebbe vista" ha dichiarato. "In quella casa non avevo alcun tipo di diritto, ero trattata come una schiava e venivo punita, picchiata, minacciata, insultata da tutti e tre – ha testimoniato ancora, esprimendo tutta la sua sofferenza.

La giovane ha fatto presente come nel 2019 la famiglia l’avesse portata in Montenegro, per incontrare i nonni. In quell’occasione aveva raccontato quanto costretta a subire e, per punirla, i suoceri e il marito l’avevano privata dei suoi bambini, riportandoli in Italia ma anche dei documenti tanto che era rimasta all’estero, da sola, per otto lunghi mesi.

La 23enne, stanca di subire ogni giorno un pomeriggio aveva preso coraggio ed era scappata di casa, denunciando gli anni di vessazioni subite ai carabinieri. Il compagno, nei mesi scorsi è stato condannato con rito abbreviato a sei anni e otto mesi di carcere. Ora il processo va avanti per i genitori dell’uomo, accusati a loro volta di maltrattamenti.

Proprio la suocera, infatti, secondo le accuse aveva il ‘compito’ delle punizioni corporali e controllava la vittima in ogni suo passo, vietandole anche l’utilizzo del telefono e di qualsiasi social. Nel corso delle prossime udienze saranno sentiti gli imputati, che rischiano pene altrettanto alte. La ragazza, invece, vive ora sotto protezione con i suoi bambini, collocati presso la madre tramite un provvedimento del tribunale dei minori.