Tafferugli davanti Alcar-Uno. Reati prescritti, 86 assoluzioni

Castelnuovo, gli scioperi risalgono al 2015 e 2017 e vertevano sulle condizioni di lavoro

Tafferugli davanti Alcar-Uno. Reati prescritti, 86 assoluzioni

Castelnuovo, gli scioperi risalgono al 2015 e 2017 e vertevano sulle condizioni di lavoro.

Castelnuovo (Modena), 15 ottobre 2024 – Tutti assolti per prescrizione, ad eccezione di tre posizioni, rinviate a gennaio 2025: quando anche per i tre imputati, accusati di resistenza, maturerà la prescrizione. Si è chiuso così, ieri, il max i processo per le proteste davanti ai cancelli della Alcar-Uno, azienda del settore Carni di Castelnuovo Rangone al centro di picchetti ed interruzioni del transito dei mezzi, oltre a scontri tra lavoratori e forze dell’ordine tra il 2015 ed il 2017. In tutto erano ben 86 gli imputati: lavoratori iscritti al sindacato intercategoriale ‘Si Cobas’ accusati di manifestazione non autorizzata, resistenza, interruzione di pubblico servizio e violenza privata.

Le manifestazioni avevano preso il via a seguito delle condizioni di lavoro in due cooperative in appalto alla Alcar Uno. "Se non ci fossero stati tutti questi scioperi nessuno ancora si sarebbe accorto dei problemi dei subappalti nella logistica e dunque, sebbene l’assoluzione arrivi per prescrizione moralmente per i lavoratori è un’assoluzione piena" - commenta l’avvocato degli imputati, Marina Prosperi. A causa della presenza di troppi imputati, il processo era saltato due volte in passato poiché il numero dei presenti – all’epoca della pandemia - non rispettava le condizioni minime di sicurezza previste dalla normativa anti Covid. In quelle occasioni gli appartenenti al sindacato Si Cobas avevano manifestato davanti al tribunale, ricordando come gli scioperi fossero legati alla situazione di sfruttamento - secondo la sigla - che subivano i lavoratori. Si è chiuso così il maxi processo dopo una lunga querelle senza fine tra gli attori sul ccampo. Alla fine molte assoluzioni come era prevedibile dopo l’annosa causa. I legali dei lavoratori hanno fatto valere le loro ragioni davanti al tribunale.

Valentina Reggiani