Montefiorino (Modena), 30 novembre 2024 – Una task force composta da decine di uomini tra carabinieri, protezione civile, vigili del fuoco arrivati anche da fuori regione, Croce Rossa, unità cinofile e droni. Si sta facendo tutto il possibile per dare una risposta a quello che al momento rimane ancora un mistero; ovvero la scomparsa di Daniela Ruggi, la trentunenne di Montefiorino svanita nel nulla dal 18 settembre scorso. Un primo briefing presso il campo sportivo per coordinare le ricerche e dividersi il territorio poi, poco dopo le 7, i vari nuclei sono partiti per scandagliare una vasta area tra la collina e la montagna (Montefiorino si trova ad un’altitudine di 800 metri); sentieri, prati, strade secondarie, valli, boschi, dirupi, cascine abbandonate, si cerca di non tralasciare nulla. Si tratta di un territorio molto ampio, "impervio e in molti tratti abbandonato" come ha detto il sindaco Maurizio Paladini che ieri mattina ha raggiunto le unità di ricerca al campo base. "Speriamo davvero in un esito positivo – ha aggiunto il primo cittadino – perché questa vicenda non riguarda solo Daniela ma tutta la nostra comunità". Squadre formate da 3/4 persone hanno cominciato a scandagliare la zona, cuore della valle del Dragone, per un’estensione complessiva di una ventina di ettari. Una presenza importante è quella delle unità cinofile; si spera che il fiuto dei cani specializzati nelle ricerche possa indicare qualche traccia del passaggio della donna; una ricerca che purtroppo ad oltre due mesi dal giorno della scomparsa si fa ogni minuto che passa più difficile. Molto attive anche le squadre dei vigili del fuoco del Sapr, acronimo per sistemi aeromobili pilotaggio remoto, ovvero i droni che hanno sorvolato tutto il territorio compresi gli argini del fiume Dragone. Per il momento però di Daniela Ruggi ancora non c’è traccia. Una delle basi di partenza delle squadre oltre al campo sportivo di Montefiorino è stata la frazione di Vitriola, dove la ragazza, che non aveva frequenti contatti con la madre e il fratello che si erano trasferiti a Prignano, viveva da sola in una casa di famiglia, ancora sotto sequestro da parte dell’Arma dei Carabinieri. Una località ad appena tre chilometri dal comune di Montefiorino; una distanza che Daniela percorreva a piedi quasi ogni giorno per fare piccole commissioni. "Fino a prima della sua scomparsa la vedevo passare molto spesso – racconta un residente, uno dei gestori del circolo che ieri ha dato ospitalità alle squadre di ricerca – era sorridente, mi salutava sempre con educazione; era sempre da sola, non l’ho mai vista in compagnia di uomini o persone sospette; in passato aveva fatto parte dell’Avap locale e lavorato con gli scuolabus, non abbiamo idea di cosa possa esserle successo". Al bar di Montefiorino incontriamo un signore che conosce bene Daniela.
"L’ho aiutata tanto – dice – aveva bisogno di un supporto, l’ho ospitata a casa, le ho dato da mangiare e fatto un lavatrice con i suoi indumenti; aveva bisogno di essere seguita ma c’era anche chi si approfittava di lei".