
Sono intervenuti i carabinieri
Bomporto, 17 agosto 2024 – Ha tentatodi uccidere un suo connazionale tunisino con un machete poiché quest’ultimo si è rifiutato di spacciare cocaina per lui. I carabinieri della sezione operativa di Modena, giovedì, lo hanno arrestato e condotto in carcere. I fatti risalgono a domenica sera, quando un tunisino di 44 anni, accolto da meno di un mese nella struttura ricavata nella canonica della parrocchia di Sorbara (Bomporto), da don Filippo Guaraldi, è stato trovato davanti alla sua stanza, a terra e sanguinante. Lo stesso parroco, attirato dalle forti grida dell’uomo, è corso a vedere cosa era successo e ha allertato subito i mezzi di soccorso che hanno portato la vittima prima all’ospedale di Baggiovara poi al Policlinico dove è stato operato d’urgenza, e poi ricoverao, per una ferita lacero contusiva al polso sinistro. I militari, giunti sul posto domenica sera, hanno effettuato tutte le indagini e ascoltato le persone presenti nella struttura. Grazie alla denuncia della vittima, alle testimonianze degli altri ospiti e all’analisi dei filmati degli impianti di videosorveglianza, i carabinieri hanno ricostruito quanto accaduto: nella tarda serata il tunisino di 44 anni ha ricevuto nella dimora in canonica la ‘visita’ di un connazionale di 37 anni che gli ha proposto di vendere cocaina per suo conto. Al rifiuto del 44enne, l’aggressore lo ha minacciato di morte e ha estratto un machete, colpendolo al fianco sinistro, all’altezza dell’anca e anche in testa con una parte della lama. La vittima ha cercato di difendersi con un cuscino contro i colpi al collo e alla testa, e di proteggersi con il braccio sinistro: il 37enne lo ha violentemente colpito con la lama all’avambraccio, provocando una profonda ferita, con conseguente perdita di molto sangue. Poi l’aggressore si è allontanato dal luogo, come hanno riferito i testimoni: "Abbiamo visto una macchina uscire dalla canonica". Grazie alle urla del ferito, che hanno richiamato l’attenzione del parroco e delle altre persone presenti, e al tempestivo intervento dei mezzi di soccorso, l’uomo ha evitato di morire per dissanguamento. L’aggressore, con alle spalle numerosi procedimenti penali pendenti e precedenti di polizia per reati contro la persona e anche contro il patrimonio, è stato rintracciato e arrestato e ora è in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Gip. "Siamo tutti più sollevati – afferma don Filippo – ora che la persona che ha aggredito il nostro ospite è stata rintracciata e portata in carcere. Il tunisino nostro ospite non potrà più rimanere perché è passato un mese e l’accoglienza è sempre transitoria. L’importante è che si sia salvato. La comunità tutta è più tranquilla: eravamo scossi e preoccupati per l’accaduto".