
Un passo importante per la cura del tumore del colon con metastasi epatiche che porta la firma dell’azienda ospedaliero-universitaria di Modena. Alla fine del mese di maggio è stato infatti eseguito il primo trapianto di fegato a Modena per metastasi epatiche da adenocarcinoma del colon dal professor Fabrizio Di Benedetto di Unimore, direttore della Chirurgia Epato-Bilio-Pancreatica e dei Trapianti, e la sua equipe, col supporto dell’equipe di Anestesia e rianimazione diretta dal Professor Massimo Girardis di Unimore. Il paziente sta bene ed è stato dimesso.
"Si tratta di una indicazione nuova al trapianto di fegato – spiega il prof Fabrizio Di Benedetto – che possiamo offrire a pazienti accuratamente selezionati ed arruolati in un progetto di ricerca che coinvolge alcuni tra i centri trapianto più importanti. I risultati ottenuti fino ad ora nel mondo sono molto incoraggianti, con un miglioramento significativo della sopravvivenza. Stiamo lavorando a stretto contatto con il reparto di Oncologia per identificare i pazienti candidabili a trapianto, grazie alla collaborazione del prof Massimo Dominici e del dottor Gabriele Luppi". Il tumore del colon è una patologia molto diffusa, per la quale sono disponibili programmi di screening finalizzati ad ottenere una diagnosi precoce. Si stima che circa il 50% dei pazienti affetti da adenocarcinoma del colon sviluppi nel tempo delle metastasi. Il trattamento delle metastasi epatiche da tumore del colon integra la chirurgia, la radiologia e la chemioterapia, a seconda delle caratteristiche di ciascun caso. Il trapianto di fegato rappresenta oggi una nuova opzione in casi selezionati.
"Una buona risposta alla chemioterapia dopo la chirurgia, o dopo trattamenti combinati chirugico-radiologici-oncologici, sono i presupposti fondamentali per poter considerare l’opzione del trapianto di fegato, che rimane oggigiorno una risorsa molto preziosa. – precisa il prof Di Benedetto – Dobbiamo tenere in considerazione molteplici fattori per raggiungere i risultati desiderati, ma possiamo affermare che si è aperta una nuova pagina per questi pazienti, e siamo felici di poter offrire loro le opportunità di trattamento più innovative".