Trombosi acuta polmonare, salvato anziano a Modena: “Un caso raro, ecco come siamo intervenuti"

L’81enne era arrivato alcune settimane fa con un quadro complesso: non era possibile usare i farmaci specifici. L’intervento delle equipe del policlinico gli ha permesso il recupero della circolazione polmonare in tempi brevi

Trombosi acuta polmonare, le equipe del policlinico di Modena salvano un 81enne da un quadro complesso (foto d'archivio)

Trombosi acuta polmonare, le equipe del policlinico di Modena salvano un 81enne da un quadro complesso (foto d'archivio)

Modena, 16 marzo 2024 – Un paziente di 81 anni è stato salvato da una trombosi acuta polmonare grazie al lavoro del policlinico di Modena. La storia a lieto fine ha coinvolto le intere equipe dell’ospedale, riuscite a risolvere un caso complicato.

L’anziano, spiega infatti l’azienda ospedaliera, era arrivato alcune settimane fa con un quadro di embolia polmonare massiva in corso di un’emorragia gastrica, complicato per l’insorgere delle trombosi. 

"Grazie alla collaborazione delle equipe di Medicina Interna e Area Critica, di Cardiologia e di Radiologia Interventistica – ha comunicato il Policlinico –  il paziente è stato sottoposto a un intervento di trombectomia meccanica periferica che ha permesso il recupero della circolazione polmonare in tempi brevi ed in tutta sicurezza", spiega il policlinico.

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L’operazione

Un caso difficile, enfatizzato ancora di più dall’impossibilità di usare farmaci specifici utilizzati solitamente. "In condizioni normali - ha detto il dottor Lucio Brugioni, direttore della Medicina interna e area critica (Miac) - il tromboembolismo venoso viene trattato farmacologicamente attraverso l'uso di farmaci anticoagulanti che consentono di ridurre dapprima fino ad eliminare il trombo che occlude il vaso sanguigno. Il nostro paziente, però, aveva un'emorragia in atto e quindi non è stato possibile utilizzare questi farmaci: questo ha reso il caso davvero difficile e la sua situazione clinica molto pericolosa per la sua incolumità. Un caso visto 6-7 volte negli ultimi cinque anni".

Conclusa l'operazione, è toccato ai radiologi e il dottor Cristian Caporali, responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Radiologia interventistica. "Abbiamo messo in sicurezza il paziente – ha spiegato –dall'eventuale ulteriore embolizzazione proveniente dal sistema venoso profondo degli arti inferiori mediante il posizionamento di un filtro cavale e la procedura è avvenuta senza complicanze, consentendo la prosecuzione della gestione clinica di questo paziente".