
Dovevano essere gli ultimissimi giorni di lavoro, prima delle meritate vacanze estive. In questo fine settimana era prevista la partenza per la terra natìa, la Sicilia, per le tanto attese ferie. Ma un destino crudele ha colpito la famiglia di Salvatore Rabbito, il 53enne operaio in forza al Frantoio Fondovalle di Marano, schiacciato l’altra notte contro una macchina asfaltatrice durante lavori sull’Autostrada A15, in un cantiere nel Parmense.
A dare l’allarme sono stati i colleghi dell’operaio, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Rabbito era originario della Sicilia ma si era trasferito ancora giovane in Emilia. Aveva abitato prima a Modena, nel quartiere Crocetta, e poi da tempo a San Martino in Rio, nel Reggiani: prima nella frazione di Stiolo e poi a ridosso del centro storico. Lascia la moglie Rosanna e il figlio Emanuele, oltre a due fratelli. Come detto Rabbito lavorava per il Frantoio Fondovalle di Marano, dove era stimato e apprezzato per serietà e professionalità.
A San Martino in Rio parlano di Salvatore come di una bravissima persona, molto legata alla famiglia e alla sua professione. La salma è stata messa a disposizione della magistratura e forse oggi potrebbe essere eseguita l’autopsia. In questo caso i funerali – affidati all’agenzia Rossi – potrebbero essere fissati per lunedì, nella chiesa di San Martino in Rio, con successiva tumulazione nel cimitero di Stiolo. Altrimenti l’addio verrebbe rinviato ai giorni successivi. Rabbito era conosciuto pure tra i tifosi del Modena calcio, squadra che aveva seguito soprattutto quando abitava sotto la Ghirlandina, ma anche in tempi recenti, insieme al giovanissimo figlio.
Antonio Lecci