PAOLO TOMASSONE
Cronaca

Ultimo saluto a Reggiani. In centinaia al funerale: "Una vita per i più fragili"

Folla nella parrocchia San Giovanni Bosco. Il ricordo del figlio Nicola. Padre Stenico: "Ricordiamo la bellezza e l’intensità dei suoi sentimenti"

Vittorio Reggiani

Vittorio Reggiani

Modena, 26 gennaio 2025  – La parrocchia di San Giovanni Bosco non è riuscita a contenere, ieri pomeriggio, la folla commossa venuta a dare l’ultimo saluto a Vittorio Reggiani, un uomo che ha fatto della sua vita un dono per gli altri. Perché se è vero che Reggiani ha servito la città come consigliere comunale negli ultimi sei anni, è altrettanto vero che il suo impegno più profondo è stato altrove: nel lavoro vissuto come missione verso i più fragili, nella promozione del commercio equo e solidale – di cui Modena oggi raccoglie i frutti – e nell’instancabile attività di volontariato, in particolare nell’accoglienza dei minori con l’Associazione Venite alla festa.

Proprio gli amici dell’associazione lo ricordano come "una fine intelligenza unita a un cuore grande e al desiderio di vedere un mondo più giusto. Capace di consolare e rimandare un senso di speranza. Credere senza vedere tutto subito. Un padre buono capace di rimanere crisi e accogliente". Numerosi i sacerdoti che hanno concelebrato la messa, presieduta da padre Giuliano Stenico, che nell’omelia ha tracciato un ritratto intenso di Vittorio: "La sua vita è stata come una casa edificata sulla roccia, con fondamenta solide che ha costruito da giovane e continuato a edificare insieme alla moglie Francesca, in grande sintonia e condivisione".

Il sacerdote ha sottolineato "la chiarezza delle sue azioni, l’intensità e la bellezza dei suoi sentimenti, la linearità coerente delle sue scelte". Un momento particolarmente toccante è stato quando il figlio Nicola ha letto l’Inno alla Carità di San Paolo: "La carità è magnanima, non è invidiosa, non si vanta, non cerca il proprio interesse, non tiene conto del male ricevuto. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta".

Parole che sembrano descrivere perfettamente la vita di Vittorio. Ed è proprio per questo, per come ha vissuto questi valori nel quotidiano, che possiamo dire che sì, Vittorio ha fatto anche politica. Quella vera, quella con la P maiuscola. Quella che nasce dal servizio agli altri e dalla ricerca instancabile del bene comune. In segno di lutto è stata annullata la seduta del Consiglio comunale prevista per il 27 gennaio.

Commosso il ricordo degli amici e dei colleghi consiglieri sui socia. Per Fabio Poggi "il modo migliore per ricordare e onorare un Costruttore di Pace, è fare proprio il suo insegnamento. La Pace sia con te, Costruttore di Pace, e la tua Pace sia con noi". Anche Andrea Mazzi non ricordo "un consigliere comunale ma un amico. Una persona che ho conosciuto fin dalla mia adolescenza. I nostri cammini si sono incontrati diverse volte: nella parrocchia in cui siamo cresciuti, nelle diverse esperienze di impegno per gli ultimi ed infine in Consiglio comunale a Modena".

Una personalità "carismatica, dinamica, con una notevole capacità organizzativa, che si è speso per gli ultimi in tanti ambiti in cui ha operato. Un riferimento per me, innanzitutto per le scelte di accoglienza che lui e la sua famiglia hanno portato avanti gestendo una casa famiglia per tanti anni".

Mazzi "era contento del fatto che entrambi fossimo stati eletti in Consiglio e nei pochi mesi di percorso insieme ho apprezzato la chiarezza e la schiettezza dei suoi interventi. Ha gettato dei semi nella nostra città che stanno già portando frutto. Ciao Vitto".