
Valsa, il colpo di reni che non ti aspetti. Grande inizio, pausa e vittoria al tie break
Dall’influenza nefasta di questo inverno pallavolistico era superbo pensare di guarire tutto d’un colpo: ed eccolo, fatidico, il colpo di tosse brutto sul finire (apparente) di una partita che per quasi due ore è sembrata prodigiosa. Avanti 0-2, poi 1-2 e 18-22 in un quarto set oramai senza storia, la Valsa Group Modena si è ricordata della crisi aperta di quattro sconfitte e ci è ricascata per un momento: parziale di 7-1 per una Mint Vero Volley Monza fin lì frastornata – l’unico punto un’improvvida invasione di Beretta – e tie break. Anzi, patatrac. Ma c’era troppo in ballo questa volta: Stati Generali gialloblù tutti presenti a bordo campo, Giulia Gabana addirittura trasfigurata dall’ansia quando l’Azzurro Galassi, sul più bello, ha sparato fuori la battuta del 13-15 nel tie break poco dopo che il suo rivale per un posto olimpico, Giovanni Sanguinetti, aveva piazzato l’ace sin qui più importante della stagione. Modena ha vinto, signore e signori: crisi finita? Lo dirà il tempo.
Intanto vale la pena godersi il colpo di reni di squadra, addirittura eclatante nella prima ora di gioco all’Arena di Monza: una Modena che sbaglia pochissimo, soprattutto in attacco; che punge in difesa; che mura (!) soprattutto col ripescato Dragan Stankovic e che trova, negli attaccanti di palla alta, l’ennesimo equilibrio diverso da inizio campionato, questa volta con Sapozhkov opposto e Juantorena-Davyskiba. Valutiamoli nell’ordine: sontuoso per impatto il russone, preda degli ormai consueti cali nella seconda fase del match, quella buona per Monza, ma anche capace di dominare il secondo set con un impressionante 87% in attacco; chirurgico l’italo-cubano, addirittura palleggiatore in uno degli scambi-chiave nel finale; spregiudicato, fino agli estremi, il bielorusso ed ex della partita, voglioso di dimostrare qualcosa alla sua ex squadra non meno del libero Filippo Federici. Per un’ora buona è stata una Modena simile alle giornate gagliarde, quelle delle prime due di campionato, della vittoria su Trento o di quella esterna a Cisterna di Latina; ma pure dopo il blackout del quarto set si è tornata a vedere la squadra tenace, specialista dei tie break, cinque vinti su cinque in stagione, apparentemente sparita nella breve finestra temporale compresa tra il 26 dicembre e il 7 gennaio.
Qual è la vera Modena? Si leggano, per capire meglio, le parole di Bruno Rezende che di questa vittoria esterna a Monza non vuole neppure sentir parlare: si è chiacchierato troppo, dice. E ancor più importante: niente è per sempre, parole sue. La prossima ad esempio è in casa con Perugia, sabato 20 gennaio: perché crederci, dopo tutto? O a questo punto, perché no?
Fabrizio Monari