JACOPO GOZZI
Cronaca

Verso il nuovo piano : "Fondi da non sprecare, così potremo garantire un supporto ai genitori"

La preside Stefania Giovanetti: "E’ una responsabilità molto importante. Le scuole dovranno collaborare e organizzare dei programmi strategici" . .

Verso il nuovo piano : "Fondi da non sprecare, così potremo garantire un supporto ai genitori"

Verso il nuovo piano : "Fondi da non sprecare, così potremo garantire un supporto ai genitori"

Il decreto che vede lo stanziamento di 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni è stato inviato alle scuole di tutta Italia nella mattinata di ieri. Ora la palla passa agli istituti che, in vista degli anni scolastici 2023/24 e 2024/25, dovranno ottimizzare le risorse messe in campo dal Ministero. Per capire meglio cosa avverrà nei prossimi mesi, abbiamo chiesto un parere a Stefania Giovanetti, dirigente scolastico dell’istituto Fermi e reggente dell’Ic 1 di Modena.

Quali sono le prime impressioni in merito a questo decreto?

"Lo stanziamento di fondi si colloca all’interno di un ambito più ampio di recupero di socialità e relazioni nato nel post-pandemia ed è in linea con tutte le azioni del Pnrr che le scuole stanno già mettendo in pratica in questi mesi per orientare gli studenti e contrastare la dispersione scolastica. Il fine è sicuramente nobile e le risorse messe in campo sono ingenti. Ora è fondamentale che gli istituti progettino in modo strategico le attività. Ogni scuola ha caratteristiche peculiari: è necessario che le azioni previste siano coerenti con il contesto di pertinenza e le esigenze degli allievi".

Quale sarà l’iter procedurale per gli istituti?

"Lo scopo dell’iniziativa del Ministero è che gli edifici scolastici diventino un punto di riferimento costante per tutti gli studenti e le loro famiglie, specialmente quelle che lavorano in estate o hanno difficoltà nell’iscrivere i figli ad altre attività. A breve, il Ministero dovrebbe pubblicare l’avviso di bando a cui parteciperanno gli istituti per poter ricevere i fondi. Sarà compito delle scuole, in seguito, ragionare attraverso gli organi collegiali per verificare che vi sia una disponibilità del personale sufficiente a tenere la scuola aperta e fare funzionare i progetti in programma. Si tratta di una responsabilità importante, perché le risorse non possono essere sprecate".

Se una scuola non riuscisse a reperire il personale, come potrà procedere?

"Il decreto invita chiaramente le scuole a operare in rete. Questo implica che, nel caso un istituto non riesca a reperire il personale sufficiente ad attivare il ‘Piano Estate’, l’invito del Ministero è di lavorare con le altre realtà del territorio: l’intera comunità educante deve collaborare in maniera coesa alla formazione degli studenti".

Come si può declinare, a suo avviso, il ‘Piano estate’ nei diversi ordini scolastici?

"Parlare di recupero della socialità e della relazione implica un adeguamento in base all’età e alle esigenze degli studenti. Probabilmente, le attività di socializzazione potrebbero essere più utili per le secondarie di primo grado perché, per esperienza, abbiamo notato che, mentre i ragazzi più grandi hanno diversi luoghi di aggregazione al di là della scuola, gli alunni delle medie rischiano maggiormente la solitudine. Per le superiori, invece, si potrebbe pensare a realizzare attività didattiche di potenziamento sulle singole discipline. Fortunatamente, il decreto parla anche di ambiti molto diversificati come sport, teatro, arte e musica, di conseguenza, ogni istituto potrà declinare le proprie iniziative in base al piano di studi e ai bisogni concreti della comunità scolastica".