ALBERTO GRECO
Cronaca

Viabilità in affanno Lunghe code di auto

di Alberto Greco

Tra i danni collaterali di questa eccezionale ondata di maltempo, c’è anche quella delle ripercussioni che ha avuto sulla viabilità. Da giorni la mobilità provinciale con la chiusura dei ponti è in affanno. Ai pochi transiti di attraversamento veicolare dei fiumi rimasti aperti in queste giornate scandite dalla "piena" di Secchia, Panaro e dei corsi minori come Naviglio, si sono quotidianamente formate file lunghissime di mezzi in coda, che hanno raggiunto anche chilometri, soprattutto a Sozzigalli all’altezza del ponte di Bacchello, unico varco a nord di Modena ininterrottamente aperto, che ha dovuto sopportare tutto il traffico, da est a ovest e viceversa a sud di Soliera, diretto al di là della Secchia.

Ieri mattina restavano ancora chiusi il Ponte di Navicello vecchio sulla diramazione SP255 tra Modena e Nonantola, sul fiume Panaro, mentre sul Ponte di Naviglio a Bomporto la circolazione da ieri e lo è tuttora a senso unico e regolata da impianto semaforico. Per quanto riguarda il fiume Secchia restavano chiusi Ponte di San Martino Secchia e Ponte Motta, che hanno riaperto solo nella serata. Mentre Ponte Pioppa ha riaperto nel pomeriggio dopo le 15. Per ponte di Concordia invece, a seguito del lento deflusso delle acque del Secchia, ogni decisione sarà rinviata ad un aggiornamento che si farà in mattinata da parte della Provincia. Ed il decorso della piena la notte motivo di preoccupazione, in particolare, per gli abitanti di San Possidonio e Concordia e San Prospero, dove l’altro giorno si era verificato un fontanazzo però prontamente riparato dal personale di Aipo e del comune.

A Concordia la situazione più critica poiché il livello del fiume – nonostante il Po continuasse a ricevere regolarmente - ha continuato a salire fino a oltre la mezzanotte stabilizzandosi poi alla misura di 11.65 metri, che rappresenta una soglia di alta pericolosità, ben al di sopra dei livelli idrometrici di sicurezza. Tanti i cittadini che, sebbene fosse stato disposto un divieto, nella serata, e anche dopo, hanno voluto rendersi conto de visu della situazione, ma che sono stati prontamente e bruscamente allontanati. Solo nelle prime ore della giornata di ieri la gente ha potuto tirare un sospiro di sollievo, quando il livello del fiume ha cominciato a scendere. Tuttavia, è stata una discesa lenta calcolata in 8 centimetri ora. E questo ha sconsigliato l’allentamento di qualsiasi misura restrittiva adottata dalle autorità locali e provinciali.

A questi inevitabili disagi si è, inoltre, aggiunta la pericolosità delle strade per il manto danneggiato dalla pioggia. Si deve ancora fare una stima dei danni materiali sofferti dal territorio e dall’economia, ma il conto sarà più pesante di quanto si potrebbe immaginare.