Violenza e danni in gelateria: "Mi seguiva agitando il martello. Fatto grave, sono sconvolta"

La dipendente di ‘Diecigusti’ aggredita è ancora ricoverata dopo aver accusato un malore. "Continuava a dire ’spacco tutto’. Poteva uccidermi, chiedo solo che lo Stato tuteli i cittadini"

I fotogrammi di un video che riprende l’intera aggressione. A sinistra l’uomo col martello e Negrini che fa scudo alla gelataia

I fotogrammi di un video che riprende l’intera aggressione. A sinistra l’uomo col martello e Negrini che fa scudo alla gelataia

Modena, 29 marzo 2024 – “Sono ancora in ospedale, ho avuto una fibrillazione atriale e sono sotto osservazione almeno per 48 ore. Lui continuava a seguirmi brandendo il martello; vaneggiava e diceva: vi faccio vedere chi sono. Sono sotto choc e penso a quello che, se non ci fosse stato Negrini, avrebbe potuto farmi". E’ sconvolta Milena, la gelataia di 53 anni di ’Diecigusti’ aggredita mercoledì mattina in Calle di Luca. La donna è ancora ricoverata: a seguito dell’aggressione ha accusato problemi cardiaci. "E’ stato un episodio di una gravità inaudita. È entrato, ha detto: ora vi faccio vedere io ed è andato dritto in laboratorio. Continuava a dire: ’spacco tutto’ e che ’questa cosa doveva finire’. Eppure il condizionatore è spento: lo teniamo acceso soltanto da maggio a ottobre. C’era l’altra collega con me; era pietrificata – continua la donna –. Gli ho chiesto più volte di uscire, dopo di che ha iniziato a dare colpi con il martello sul bancone esortandomi a chiamare il titolare. Dopo che l’ho chiamato, è venuto verso di me, mi ha lanciato un tappo e mi ha sputato più volte addosso. Gli ho detto che non c’entravo nulla, che stavo soltanto lavorando ma ha continuato a dare martellate prima sul pos, poi sulla vetrina. Sono scappata fuori, nel tentativo di farlo uscire e chiedere aiuto, nella speranza che qualcuno mi aiutasse. Mi voleva colpire – spiega – me ne ha dette di tutti i colori ma fortunatamente è intervenuto Negrini che lo ha esortato a lasciarmi stare. Indietreggiando sono anche caduta sulla panchina poi, finalmente, Negrini lo ha fermato e io ho chiamato subito le forze dell’ordine. Dopo di che – conclude – è arrivata l’ambulanza: sentivo un forte peso al petto e la nausea. Ora per la fibrillazione sono sotto osservazione: non avevo mai subito una tale violenza. Se mi avesse beccato col martello poteva uccidermi; ne sono certa. Non ho mai avuto problemi di cuore ...ma gestire una cosa così è difficile. Chiedo solo che lo Stato tuteli i propri cittadini".