Vincenzo Malara
Cronaca

«Vogliamo una città universitaria e globale»

di Vincenzo Malara

Un passaggio di testimone che parte dal presente e guarda già al futuro. La cerimonia di insediamento del nuovo rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il professor Carlo Adolfo Porro, non è stata solo l’occasione per celebrare (e ricordare) il mandato dell’uscente Angelo O. Andrisano, ma anche per rinnovare e rinforzare la visione di un Ateneo sempre più all’avanguardia. La mattinata – tenutasi nell’Aula Magna della Fondazione Marco Biagi – ha proposto un rituale solenne aperto dalle suggestive esecuzioni musicali dell’Ensemble strumentale universitaria diretta da Antonella Coppi, e proseguito con l’ingresso di Andrisano, avvolto nella caratteristica toga accademica con tocco e medaglione, e del suo successore Porro. Entrambi, visibilmente emozionati, sono stati salutati da una platea ricca di autorità istituzionali (tra cui il sindaco Muzzarelli), militari e religiose, col vescovo Don Erio Castellucci in testa, oltre a docenti e rappresentanti dei vari Dipartimenti.

Momento clou della cerimonia la consegna del tocco, della toga, delle chiavi e del medaglione universitario da parte di Andrisano al nuovo Magnifico rettore Porro, ufficialmente in carica da oggi con un mandato sessennale. Da tradizione anche lo svelamento del dipinto che ritrae lo stesso Andrisano, realizzato e presentato dall’artista Wainer Vaccari, che nei prossimi giorni verrà esposto nella Sala dei rettori, nonché Senato accademico. «Sono stati sei anni passati molto velocemente – esordisce l’ormai ex guida dell’Unimore – e sono felice di vedere tutti i rappresentanti dei territori e le autorità, a dimostrazione della forte adesione alla nostra istituzione. Quella di oggi – aggiunge Andrisano – è una cerimonia non di antica tradizione che fu introdotta dal mio predecessore Aldo Tomasi. Ho voluto ripeterla per sottolineare l’importanza del passaggio di consegne e della sua liturgia accademica. In questi anni ho cercato di dare visibilità a tutto ciò che è stato vicino all’ateneo, sapendo che dietro la forma e l’apparenza c’era anche tanta sostanza. In particolare, sono molto orgoglioso della nascita del brand di Unimore che si sta diffondendo e ha contribuito a dare visibilità alla nostra università».

L’ex rettore ha tracciato un bilancio del suo operato (ne parliamo più ampiamente a lato), raccogliendo svariati applausi nei momenti di maggiore commozione. E’ toccato poi al successore Porro – proveniente dal Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze – salutare i presenti e anticipare i principi su cui incardinerà il suo lavoro, forte di un elevato consenso che l’ha portato ad essere eletto con oltre l’82% dei voti. Il neo-rettore ha subito confidato l’emozione dell’insediamento («sicuramente non inferiore a quella del mio predecessore») poi ha messo l’accento sulla velocità dei cambiamenti: «Sono entrato in questa sala come un quasi libero docente e ora, con la toga addosso, sono diventato un servus universitatis. Inizio con un ringraziamento ad Andrisano per la sua instancabile opera che in questi anni ha fatto progredire l’ateneo. Ho iniziato il mio percorso accademico con un grande amore per la ricerca scientifica, a cui si è affiancata la passione per la didattica di qualità che mi ha condotto fino a qui».

«La nostra università – continua Porro – ha una storia lunga e gloriosa. Io sono il 44esimo rettore dal momento in cui l’ateneo fu rifondato alla fine del XVII secolo e da allora questa istituzione ha sempre avuto interrelazioni col territorio, che non vuol dire dipendenza». E sul futuro dell’Unimore il neo-rettore è chiaro: «Nonostante le difficoltà del quadro nazionale, inizio con grande fiducia il mio mandato per vari motivi. Innanzitutto, costituiamo un ateneo multidisciplinare con un’alta qualità di docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo. Abbiamo, al contempo, ancora notevoli margini di miglioramento nella nostra organizzazione interna e nei servizi. Ritengo che operiamo in territorio straordinariamente ricchi di storia, cultura e spirito imprenditoriale, ma soprattuto abbiamo tanti studenti e studentesse che credono in noi e non possiamo deludere le loro aspettative. La nostra finalità – prosegue Porro – deve essere quella di un ulteriore salto qualitativo verso la realizzazione di quella città universitaria internazionale che tutti desideriamo».

E tra gli obiettivi del nuovo rettore – raccontati anche ai giornalisti prima dell’inizio della cerimonia – c’è «l’investimento di risorse nelle aree di ricerca che in questi anni sono state meno considerate. Dovremo individuarle insieme a tutti gli organi accademici e impegnare la stessa attenzione usata per quei Dipartimenti che in tempi recenti hanno raggiunto livelli eccellenti, sia in ambito nazionale che internazionale».