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Sassuolo (Modena), 3 genanio 2015 - "L'indagine The Untouchables non c’entra con il mio cambio di sede. Si tratta di un’inchiesta che per quanto ci riguarda si è conclusa il 14 ottobre. Ora la vicenda è totalmente in mano alla procura". Il dirigente del commissariato Michele Morra, 43 anni, lascia ufficialmente Sassuolo per raggiungere già da domani Fabriano (Ancona), commissariato legato alla questura di Ancona, guidata da Oreste Capocasa, ex capo della polizia a Modena. Al suo posto arriva Fabio Pecoraro, dal commissariato di Carpi.
«Si concludono quattro anni molto proficui – ha detto ieri Morra nel suo addio a Sassuolo – nei quali la collaborazione con i cittadini e le amministrazioni comunali che si sono succedute è stata molto alta. Sassuolo ha raggiunto un buon livello di sicurezza, anche se c’è ancora molto da lavorare». Spazio anche a qualche rimpianto: «Dispiace che non si sia ancora riusciti a risolvere il giallo della scomparsa di Paola Landini, avvenuta nel maggio del 2012. Ma continuiamo a cercarla, non demordiamo». Morra spegne anche qualsiasi focolaio polemico circa il legame tra l’indagine The Untouchables (su un giro di racket e usura) e il suo trasferimento a Fabriano, secondo la vox populi un modo per liberarsi di un poliziotto ‘scomodo’: «Assolutamente no, è un normale avvicendamento dopo 4 anni di attività. Si tratta di una progressione di carriera che mi permetterà di lavorare in un commissariato legato a una questura capoluogo di regione come quella di Ancona». Peraltro non si esclude un suo ritorno tra qualche anno nel Modenese, in un commissariato importante.
Ripercorrere i quattro anni di Morra a Sassuolo (dal 2012 al 2015) vuol dire rivivere un lembo di storia della città. Esordisce nel marzo 2012 con la cattura del piromane che aveva innescato un rogo in in un distributore di via Radici spargendo benzina per terra, nel 2013 mette a segno l’arresto del rapinatore del supermercato In’s nella cui casa fu ritrovato un arsenale, fino all’aprile scorso quando la polizia deve vedersela con una banda di balordi che rompe i finestrini delle auto, oltre 150: le operazioni di pedinamento e appostamento, condotti in prima persona dallo stesso Morra, conducono alla denuncia di cinque giovani, in particolare di un ragazzo cubano preso davanti a una scuola mentre rivendeva la roba rubata sulle auto.