Prof delle medie presa a sassate dagli studenti, Valditara: “Basta giustificare bulli e violenti”

Le prese in giro erano iniziate in classe durante la lezione, poi il gruppetto di seconda ha continuato fuori da scuola. La docente, che avrebbe schivato il sasso per pochi centimetri, ha presentato un esposto alla Questura di Parma

Prof presa a sassate da studenti delle scuole medie (foto di repertorio)

Prof presa a sassate da studenti delle scuole medie (foto di repertorio)

Parma, 16 febbraio 2024 – Prima gli insulti in classe durante la lezione, poi le sassate. Nel mirino una professoressa delle medie a Parma

La docente della scuola secondaria di primo grado è stata presa di mira, prima a parole e poi con il lancio di un sasso, da alcuni suoi studenti di seconda media. I fatti risalgono al 9 febbraio.

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Poi il gruppetto l'ha seguita fuori da scuola, continuando a canzonarla. A un certo punto uno studente le ha lanciato un sasso mirando alla testa, ma l'insegnante è riuscita a schivarlo per pochi centimetri. È quanto afferma la professoressa in un esposto presentato alla Questura di Parma.

Valditara: “Basta giustificare bulli e violenti”

Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara interviene sulla vicenda, attraverso i social: “Bisogna fermare questa cultura della aggressività e della violenza. Senza l'affermazione forte del principio di responsabilità, del rispetto delle regole e della autorità rischiamo di scivolare verso la disgregazione della nostra società civile. Dobbiamo approvare rapidamente il disegno di legge sulla condotta: chi sbaglia deve essere sanzionato, essere messo di fronte alle proprie responsabilità. Basta giustificare e tollerare bulli e violenti. Poi occorre un grande patto tra le famiglie e la scuola, per una rivoluzione culturale in cui i genitori siano solidali con i docenti, e mai antagonisti, sapendo anche dire dei no ai propri figli. Questo per il bene dei giovani e della collettività”.

Esposto per ‘colpa in educando’

L'esposto è stato presentato il 10 febbraio perché la Procura possa individuare eventuali profili di responsabilità, per la 'colpa in educando’, a carico dei genitori. A quanto riporta la Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza, a cui si è rivolta la donna, i ragazzi coinvolti hanno infatti meno di 14 anni e, a quanto riferito dalla vittima, sarebbero ben consapevoli di non essere incriminabili, tanto da vantare un sostanziale diritto a commettere qualunque genere di azione.

Su suggerimento della Gilda la professoressa ha formalizzato agli uffici competenti dell'amministrazione scolastica la richiesta di essere patrocinata dall'Avvocatura dello Stato, non solo per i profili penali ma anche per la responsabilità civile a carico dei soggetti responsabili delle azioni dei loro figli.

"Speriamo che l'Ufficio scolastico regionale non faccia come negli altri casi visti sul territorio e si muova per perseguire i genitori - commenta Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza - Abbiamo trovato un disallineamento nelle ultime settimane rispetto alle indicazioni che il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara dà e a ciò che succede sul territorio. Il ministro più volte ha invitato le amministrazioni scolastiche a sostenere i docenti anche dal punto di vista legale".

In passato, sottolinea Pizzo, “l'amministrazione scolastica recentemente ha formalmente negato l'assistenza legale ad una docente vittima di minacce, da parte di genitori, avvenute all'interno di una scuola piacentina in merito a quali indaga la competente procura della Repubblica”.