Addio a Galeazzo Boattini: una vita a 200 all’ora

Si è spento ieri nel sonno a 87 anni. La passione sconfinata per le auto. Storico concessionario per anni dell’Alfa Romeo e grande collezionista.

Galeazzo Boattini nel suo museo di auto d’epoca con una Rolls Royce degli anni ’30

Galeazzo Boattini nel suo museo di auto d’epoca con una Rolls Royce degli anni ’30

Pesaro, 3 aprile 2024 – La vita gli è scivolata via mentre dormiva sulla poltrona con la Tv accesa. Così è morto ieri pomeriggio, subito dopo aver pranzato, Galeazzo Boattini, 87 anni. Accanto, sul divano, aveva la moglie Maria Luisa Bianchini. La morte è stata un soffio perché la sua compagna della vita si è accorta di quel trapasso dolce quando ha suonato il cellulare: squilli per ricordare che doveva prendere una medicina. Non rispondeva. Maria Luisa si è avvicinata accorgendosi che non respirava più. Così è morto Galeazzo Boattini, uno dei personaggi che ha segnato la storia della città per alcuni decenni.

Boattini lascia due figli, Ferdinando e Francesco che continuano il lavoro del padre mandando avanti le due concessionarie di auto, quella di Pesaro e l’altra a Rimini. I funerali sono ancora da stabilire ma indicativamente dovrebbero svolgersi venerdì in Cattedrale dopodiché partirà per il suo ultimo viaggio, verso Predappio, dove verrà tumulato nella tomba di famiglia, originaria del luogo.

Galeazzo Boattini è stato uno dei componenti del colpo di Stato di San Marino, è stato l’uomo che ha vissuto la dolce vita della riviera, da Pesaro fino a Rimini. E’ stato concessionario dell’Alfa Romeo lungo corso XI Settembre, davanti al San Benedetto, quando Luciano Mochi Zamperoli gli lasciò le chiavi per mettersi a costruire yacht. Prima aveva lavorato per la Lancia, la concessionaria di Filippo Benelli.

Boattini è stato anche uno dei più importanti collezionisti di auto d’epoca d’Italia tanto da guadagnarsi anche le prime pagine delle riviste specializzate del settore. A differenza di tanti suoi colleghi collezionisti, che nascondono i loro tesori a quattro ruote, lui le valorizzava guidandole tutte, in ogni occasione. Le conservava tutte nel salone della sua concessionaria in via Fermo: era il suo luogo dell’anima, il suo mondo. Tutti i ricordi della sua vita. Tullio Giacomini suo compagno di avventure ieri commentava commosso: "Sono distrutto ma ho anche la consapevolezza che prima o poi ci ricontreremo, ci rivedremo".

Il figlio Ferdinando da sempre legatissimo a Galeazzo è subito corso a casa da Rimini: "Io e mio fratello siamo rimasti accanto a lui per ore. Una cosa drammatica, inaspettata. Un dolore che non si riesce a sopportare. Tra me e lui c’era un rapporto speciale perché era un padre ma era anche un amico e spesso si andava anche in vacanza assieme. Sarà molto difficile andare avanti senza avere la sua presenza accanto".

Se n’è andato via come un soffio Galeazzo Boattini ieri pomeriggio. In silenzio, senza fare rumore. L’esatto contrario della sua vita che era un inno al piacere e alla gioia, perché rappresentava la versione locale di quei playboy che spopolavano in un’Italia che stava dimenticando la guerra e assaporava il primo benessere al volante di un bolide, molti dei quali li aveva venduti e guidati Galeazzo.

m.g.