
Il sindaco rincara poi la dose: "Dobbiamo anche decidere cosa fare della Fondazione Pescheria"
Dieta dimagrante per la cultura. Ad essere messo a stecchetto, passati i festeggiamenti di Pesaro 2024, sarà Amat, il consorzio regionale per l’attività teatrale a cui nel 2025 verrà tagliato il budget annuale per 274mila euro. Lo stanziamento, in base alla delibera di giunta 322 approvata il 23 dicembre, passa da 904mila euro all’anno a 630mila.
A destinare quasi un milione di euro all’associazione guidata da Gilberto Santini era stata un’altra delibera, la numero 336 sottoscritta nel 2022 dall’ex sindaco Matteo Ricci e dall’allora segretario generale Claudio Chianese, che stabiliva che il Comune erogasse ad Amat "quale mero ristoro delle spese sostenute nella realizzazione di quanto previsto in convenzione, contributi annuali forfettari pari ad euro 904.000,00 per ciascuna annualità compatibilmente con i vincoli e le previsioni del bilancio dell’Ente e sulla base della effettiva attività resa".
La convenzione scadrà a fine 2025 e il sindaco Biancani, alla luce dei tagli del governo, ha già tirato fuori le forbici al grido di battaglia "razionalizzazione" e risparmio. Di Amat ci eravamo occupati in un’inchiesta giornalistica a fine ottobre quando avevamo confrontato gli stanziamenti dei principali comuni marchigiani nei confronti di Amat e avevamo scoperto che tutti o quasi spendono 10 volte di meno di Pesaro. Ad esempio Ancona stanzia 27mila euro.
Pesaro paga così tanto perché finora la gestione e l’organizzazione di tutto ciò che riguarda l’attività teatrale del Rossini, dello Sperimentale, dell’anfiteatro Miralfiore e della Chiesa dell’Annunziata è stata interamente appaltata ad Amat. L’avevamo definita una soluzione "chiavi in mano" di certo più comoda ma anche più cara e che prevede una scelta del cartellone degli spettacoli a scatola chiusa non sempre all’altezza delle aspettative. E nello scacchiere della nuova giunta Biancani, la pedina di Amat non è l’unica a non essere considerata inamovibile.
"Dobbiamo decidere anche cosa vogliamo fare della Fondazione Pescheria – commenta Biancani -. Pesaro Capitale è finita. Al rientro dalle ferie natalizie ci metteremo intorno a un tavolo e capiremo come muoverci. Nessuna pedina è inamovibile. Ci chiederemo se la Fondazione Pescheria debba o meno continuare ad avere questo ruolo oppure no e se abbiamo, internamente come risorse comunali, la forza di occuparci di eventi culturali in prima persona. Personalmente credo sia difficile tornare completamente sui nostri passi rinunciando del tutto all’esternalizzazione. Il ruolo andrà rivisto ma non scomparirà. Così come quello di Amat, a riguardo della quale potremmo ragionare sul togliere all’associazione la gestione degli spazi ma lasciargli il compito di organizzare gli eventi. L’importante, per noi, è razionalizzare il più possibile. Aver tagliato il budget ad Amat è stato necessario per chiudere il bilancio di previsione. Gli eventi principali saranno comunque coperti come Hangart fest, Rof, Mostra del Cinema e Kum così come la stagione teatrale. Quello su cui risparmieremo saranno i costi del teatro Rossini. Mi sto occupando della possibilità, durante alcuni eventi, di garantire un’apertura parziale, ad esempio solo della platea. Questo ci consentirebbe di risparmiare qualcosa. E non solo. Ridurremo anche la possibilità della concessione gratuita del teatro ad alcune iniziative e rassegne che hanno una minore storicità."