
Il capannone di Gadana. Due lastre sono cadute a terra a causa del vento, nel corso di una operazione di bonifica
Questione amianto a Gadana: era necessaria più attenzione. A sostenerlo e a dirlo è il consigliere comunale di Urbino di AVS (Alleanza Verdi e Sinistra) Gianluca Carrabs.
"A Gadana pericolo amianto, il cantiere non era messo in sicurezza. Gli interventi vanno programmati e non possono essere realizzati come nei giorni scorsi mentre è in atto una tempesta di vento. È necessario un piano regionale di bonifica per tutte le Marche. La rimozione e lo smaltimento dell’eternit va fatta con cura attraverso ditte specializzate che devono adottare protocolli ben precisi".
Carrabs parla di "crisi ambientale nota, ma ancora di difficile risoluzione e di estrema gravità per la salute pubblica". L’ultimo caso è il capannone di Gadana dove si stava bonificando il tetto e a causa del vento due lastre sono cadute a terra, provocando preoccupazione e interventi in emergenza. Sarebbero ancora tanti i siti produttivi contenenti eternit negli ormai datati fabbricati e spesso in disuso da decenni.
"Un caso, quella sopra citato – continua il consigliere dei Verdi, Gianluca Carrabs e membro nazionale Anci –, che si ritrova in maniera costante e su tutto il territorio delle Marche e, in maniera particolare, proprio nella provincia di Pesaro-Urbino. Qui è sufficiente guardare la zona industriale del territorio, a due passi da palazzi e villette, per rendersi conto di quanto amianto sia ancora presente, come a Canavaccio con l’Osca . In provincia di Pesaro e Urbino risultano sui tetti dei capannoni e all’interno degli edifici almeno 50.435.600 chili di amianto compatto. Si tratta del dato più alto della regione e, probabilmente, è anche sottostimato, visto che delle 199.732 schede inviate dall’Arpam alle aziende e agli enti pubblici per un censimento, solo il 26% ha ufficialmente risposto. Il numero che deve realmente preoccupare, però, è quello riferito all’amianto friabile, che è decisamente più pericoloso. Secondo il report dell’Arpam è presente in 89 scuole e in un ospedale della regione. Nella Provincia di Pesaro e Urbino il censimento ne ha individuati 8.660 kg in 1.393 siti, di cui solo 17 sono stati bonificati fino al 2006, anche se ora, per fortuna, sono molti di più. Anche a Fano ne sono stati censiti 930, mentre ad Urbino 841.I problemi e le questioni relative ai corretti metodi di smaltimento sono sempre le stesse e comprendo difficoltà di natura tecnica, giuridica, legale ed economica. Al fine di poter agevolare e velocizzare tutti questi tipi di interventi la Regione Marche deve prendere un impegno concreto con la nuova programmazione comunitaria, per prevedere una linea di sostegno economico creando un capitolo di spesa da hoc".
"A Gadana – conclude Gianluca Carrabs – non c’è stata la giusta messa in sicurezza del cantiere, l’Azienda sanitaria locale sembra aver elevato delle sanzioni, ma non basta. Va fatto un sopralluogo e delle verifiche tecniche per capire se a seguito della rottura c’è stata una dispersione che ha prodotto inquinamento".
Francesco Pierucci