Pesaro, addio ai ’bomboloni’ della Fox: al posto del petrolio il gas naturale

La società della famiglia Berloni ha presentato un progetto di riconversione: gli attuali serbatoi verranno rimossi, e i rifornimenti arriveranno da un gasdotto che passa da Villa Ceccolini. Un altro paesaggio

I serbatoi Fox, che saranno rimossi, sono parte del paesaggio urbano da decenni

I serbatoi Fox, che saranno rimossi, sono parte del paesaggio urbano da decenni

Pesaro, 8 aprile 2023 – I grandi depositi della Fox lungo via Gagarin, potrebbero sparire. Una svolta storica anche sotto il profilo paesaggistico. Perché la società della famiglia Berloni ha presentato al ministero un progetto-riconversione. Tutta la grande area resterà comunque destinata al settore energetico, ma passerà dai prodotti della raffinazione del petrolio, a grandi depositi legati al gas naturale liquefatto che attraverso due stazioni di pompaggio verrà poi messo in rete per terminare nelle case e nelle fabbriche. Tutto un altro impatto visivo. Una grande operazione, quella che la Fox sta cercando di portare a compimento e che richiede anche grandi investimenti, tanto che si sarebbe fatta sotto con la famiglia Berloni la Snam, società controllata dal gruppo Eni, per entrare con una partecipazione in questo business. Il documento con il quale si spiega l’operazione è stato inviato agli enti locali, ente Parco San Bartolo compreso, dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Questo percorso rientra nella procedura di impatto ambientale. E per il momento viene esclusa la possibilità che il gas naturale liquefatto possa arrivare ai depositi attraverso navi cisterna come quelle che andranno ad attraccare a Ravenna e a Livorno. Perché sopra Villa Ceccolini – nessuno si è mai accorto dei camion in transito con le tubature –, sta passando il gasdotto che raggiungerà il nord Italia e che parte dalla Puglia. Molto probabilmente sarà da lì (è in costruzione una stazione di pompaggio, ndr) che arriverà il gas liquefatto che raggiungerà l’area della Fox.

Questo progetto che gode anche dei finanziamenti del Pnrr, prevede l’abbattimento dell’attuale deposito di 130mila metri cubi di stoccaggio, con la rimozione degli attuali serbatoi, per far spazio a due linee di liquefazione del metano per 140mila tonnellate di gas. Poi ci sarà la rimozione di altri 15mila metri cubi di depositi per far spazio ad altri 2mila metri cubi di stoccaggio del gas. Questo progetto porta la data di presentazione al ministero del 16 novembre del 2022 ed è stato protocollato dal ministero il 17 marzo del 2023. Ora questa rivoluzione deve passare al vaglio della commissione tecnica per tutte le eventuali verifiche del caso.

Tra i particolari di questo progetto che è arrivato solo qualche giorno sotto i riflettori pubblici, anche se alcuni esponenti dei Verdi ne erano già a conoscenza, il fatto che tra gli enti che hanno ricevuto il documento da parte del ministero c’è anche il Parco Naturale del San Bartolo "perché potrebbe interferire" con l’area tutelata. Questo perché i gli attuali depositi della Fox sono davanti, un chilometro circa in linea d’aria, a Villa Caprile. Tra gli enti che hanno ricevuto il documento, oltre il Comune e la Provincia, anche il ministero della Cultura per la possibilità che nell’ambito di pertinenza dei lavori vi possano essere aree di interesse archeologico.

Che succede ora? Che dopo la pubblicazione nel "sito web del ministero decorre il termine di 30 giorni entro il quale chiunque abbia interesse può presentare alla scrivente (il ministero,ndr) le proprie osservazioni". All’attività istruttoria della commissione partecipa anche un rappresentante regionale e se si dovesse verificare una caso inerzia "il capo dipartimento dello Sviluppo Sostenibile ha potere sostitutivo".

m.g.