Carlos il peruviano: "Prima di tutto, le buche"

Carlos Mayorga, candidato con Fratelli d’Italia a Pesaro, punta sulla manutenzione urbana, la socialità a Borgo Santa Maria e l'integrazione dei migranti per migliorare la città. La sua esperienza di emigrato e maestro lo motiva a cercare soluzioni concrete.

Carlos il peruviano:: "Prima di tutto, le buche"

Carlos il peruviano:: "Prima di tutto, le buche"

"La priorità, per tutta la città, è la manutenzione: avere strade e marciapiedi senza buche migliora la quotidianità dei cittadini". Carlos Mayorga, 58 anni, originario peruviano, a Pesaro da 30 anni, si candida con Fratelli d’Italia alle prossime amministrative per dare una mano a risolvere i problemi e migliorare la città che ama perché a lui e alla sua famiglia ha donato la certezza di un lavoro, la possibilità di comprare una casa e di crescere due figli. Il secondo pensiero va Borgo Santa Maria, dove vive con la moglie Elena: "Borgo merita un luogo di socialità per non essere un quartiere dormitorio: l’ex cinema è una struttura, oggi decadente, che va recuperata e migliorata al servizio delle iniziative locali".

Terzo punto: la sicurezza, nodo centrale per Fdi. "Potenziare le forze dell’ordine è certamente un obiettivo, ma efficace sarebbe parlare con i migranti. La prima cosa è insegnare l’italiano a chi arriva da paesi e culture lontane". Per Mayorga senza comprensione reciproca non può esserci collaborazione sociale da cui deriva il rispetto delle regole e quindi la sicurezza a tutti i livelli. "Oggi sono responsabile del settore lavorazione della plastica nell’azienda dove lavoro: ho iniziato da generico, mentre oggi sono un tecnico specializzato. Quando sono arrivato a Pesaro, i primi mesi, ho fatto il badante nella casa di un medico. Mi aveva preso per un ignorante solo perché venivo dal Perù. Ci ha messo poco a smontare quel suo pregiudizio: abbiamo passato molte ore a chiacchierare di storia e politica nella sua grandissima biblioteca. Sono laureato in pedagogia e per anni sono stato maestro elementare. Ho scelto le Marche proprio perché conoscevo il genio pedagogico di Maria Montessori".

I racconti di Mayorga maestro sono evocativi: dovendo insegnare in un villaggio andino, a piedi ha impiegato 4 giorni e tre notti, per raggiungere la sede della scuola. I bambini non avevano nulla: "Ho spezzato la mia matita in tanti piccoli pezzi perché ognuno ne avesse un mozzicone appuntito", dice, mentre ricorda che la sua lavagna fu una parete, ripulita ogni volta con una mano di calce e per gessetti aveva dei legnetti carbonizzati. "Sono emigrato per vivere libero dalle ideologie". Mayorga ha due figli: il minore studia infermieristica, iscritto all’ultimo anno di Università Politecnica delle Marche, mentre il grande, ex studente del liceo Mengaroni, è emigrato in Australia: "ha lavorato per Amazon a Milano: ma quei duemila euro al mese non erano sufficienti per mantenersi e fare famiglia. Così è andato a cercar fortuna in Australia, accolto dalla comunità di italiani". Tutto il mondo è paese.

s.v.r.